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Comunicato Stampa dell'Ufficio Segreteria Istituzionale sull'articolo di P.Ridet

8 ago 2013
La voglia di sollecitare la curiosità dei suoi lettori sembra aver preso la mano al corrispondente di Le Monde, Philippe Ridet, che nel numero del 6 agosto scorso per spiegare ai Francesi la particolarità dell'istituto reggenziale si è spinto ad usare un linguaggio privo di qualunque forma di rispetto.
Senza nulla togliere alla libertà di espressione, stupisce il fatto che il giornalista abbia voluto trascendere in toni irriverenti e a tratti derisori nei confronti della Reggenza, che rappresenta per la Repubblica di San Marino e per tutti i Sammarinesi un punto di riferimento imprescindibile, l’istituzione per eccellenza e la più amata dai cittadini.
Al di là dell'irriverenza, quello che stupisce è che il giornalista francese si meravigli di alcuni aspetti del Protocollo che riguardano la Reggenza, come il fatto che ai Capitani Reggenti non sia consentito guidare l'automobile durante il semestre. Lo fa forse il Presidente della Repubblica Francese o lo fanno altri Capi di Stato? Il Capo dello Stato francese, e come lui gli altri Capi di Stato del pianeta, non è forse sempre accompagnato da autisti e assistenti con diverse e specifiche mansioni?
Perché allora stupirsi della presenza di un unico donzello che accompagna la Reggenza nei suoi spostamenti?
E la serie di domande potrebbe continuare, compresa quella sugli emolumenti, a San Marino di gran lunga inferiori a quelli di cariche omologhe di altri Stati.
I Sammarinesi, come scriveva l’Ambasciatore Maria Antonietta Bonelli, “quando incontrano i Capitani Reggenti si tolgono il cappello, liberano le tasche dal peso delle proprie mani, piegano il dorso in segno di massima reverenza perché davanti a loro passa lo Stato”.
Un'interpretazione che per qualcuno potrebbe suonare retorica e appartenere al passato, ma che riassume invece tutta la deferenza e l’attaccamento dei cittadini verso l'istituto reggenziale.
Sinceramente dispiace che il corrispondente di Le Monde, Philippe Ridet non se ne sia accorto e che abbia preferito limitarsi ad una rappresentazione sarcastica e insolente.
San Marino, con i suoi millesettecentotredici anni di storia, è stato inserito dall’UNESCO il 7 luglio 2008 nel patrimonio mondiale dell’Umanità in quanto costituisce la più antica Repubblica del mondo ed una “testimonianza eccezionale di democrazia rappresentativa fondata sull’autonomia civica e sull’autogoverno”. E l’istituto reggenziale, in virtù delle sue caratteristiche – la collegialità, la durata estremamente limitata del mandato, il diritto di veto di un Capitano Reggente nei confronti dell’altro, la non rieleggibilità se non dopo tre anni da un precedente mandato, il giudizio di sindacato cui può essere soggetta la Reggenza al termine del semestre – rappresenta una delle più significative espressioni di questa democrazia, di cui San Marino è fiero perché gli ha consentito di continuare ad esistere nei secoli come Stato repubblicano, democratico, amante della pace, rispettoso dei diritti e delle libertà fondamentali.
Il maldestro tentativo di screditare le istituzioni sammarinesi non diminuirà certo nei Sammarinesi l’attaccamento alla Reggenza né priverà di valore i numerosi riconoscimenti di questa Repubblica a livello internazionale, da ultimo testimoniati dal Segretario Generale dell’ONU che è stato l’oratore ufficiale in occasione della cerimonia di insediamento dei Capitani Reggenti il 1° aprile scorso.

L’UFFICIO SEGRETERIA ISTITUZIONALE

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