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Mons. Turazzi: "Messaggio per la Giornata della Scuola - 4 ottobre 2015"

2 ott 2015
Mons. Turazzi: "Messaggio per la Giornata della Scuola - 4 ottobre 2015"
Mons. Turazzi: "Messaggio per la Giornata della Scuola - 4 ottobre 2015"
"Inizia un nuovo anno scolastico: quante sorprese, speranze, timori! Chi passa vicino ad una scuola ha l’impressione come di sfiorare un alveare, dove un leggero e continuo ronzio lascia intuire un intenso lavoro: «Fervet opus!» - direbbe Virgilio, il poeta latino. Alunni, insegnanti, personale della scuola, genitori: tutti impegnati in progetti di crescita, di informazione e di cultura.
Ed ecco il buon miele! Del buon miele si avvantaggia tutta la società che si attende “uomini nuovi”; la scuola ricorda che non si finisce mai di imparare e che si può essere maestri di vita gli uni per gli altri ad ogni età. La vita stessa è una scuola!
Anche la comunità cristiana è attenta alla scuola: una persona che si affina culturalmente è facilitata nella ricerca spirituale, giacché il sapere ha molto a che fare con la fede.
Ogni anno, il 4 ottobre, la comunità cristiana si avvicina alla scuola con particolare affetto e interesse. È una giornata… ma per risvegliare un permanente impegno di partecipazione. La Giornata “per la scuola” si è trasformata in una Giornata “con la scuola”. Nel rispetto dei suoi tempi e dei suoi spazi si entra in punta di piedi in quell’alveare per un breve incontro. Quest’anno si porta in dono un segnalibro con il messaggio del Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi.
Ai genitori e agli insegnanti si propone il 2 ottobre (ore 17.30 nel Teatro parrocchiale di Novafeltria e ore 21 nella Sala del Castello di Domagnano, RSM) una conferenza con dibattito tenuta dal Dott. Ezio Aceti sulla educazione affettiva.
Agli studenti delle Superiori si offre uno spettacolo teatrale che ha per soggetto la celebre vicenda di un gruppo di giovani che si oppose al nazismo (“La Rosa Bianca”).
Per la formazione culturale delle nuove generazioni sono necessari percorsi e strumenti di educazione alla dimensione religiosa che non può mancare in un umanesimo integrale. Sia nelle scuole della Repubblica sammarinese che in quelle italiane viene garantito l’insegnamento della Religione, come vera e propria materia curriculare a cui aderisce il 98% degli alunni (è possibile anche “non avvalersi”). Si insegna Religione Cattolica perché la nostra popolazione, nella quasi totalità, professa la fede cattolica e da essa sono profondamente e felicemente segnate le sue tradizioni, la sua cultura, le sue istituzioni.
Il corso di Religione Cattolica, svolto non come catechesi, ma come vero e proprio insegnamento scolastico, prevede nei programmi ampi spazi anche per la conoscenza delle Grandi Religioni e delle esperienze spirituali dell’umanità. Didatticamente il metodo del confronto, Religione Cattolica e Religioni, si dimostra utile per valutare e fare apprezzare le caratteristiche di ogni cammino dell’uomo verso Dio.
Poiché l’insegnamento di Religione è propriamente cattolico, si richiede a chi lo imparte una qualifica che viene normalmente rilasciata da un Istituto Superiore di Scienze Religiose con l’approvazione dell’autorità ecclesiastica.
Non resta che augurare a tutti un buon cammino pieno di sorprese e di incontri significativi.
Ci accompagnino anche quest’anno le cinque parole che ci siamo dette lo scorso anno “per una scuola che vorremmo”. Accoglienza: vorremmo una scuola in cui si è accolti e in cui si impara ad accogliere gli altri; un luogo nel quale ognuno è valorizzato come “persona”, al di là della performance, dove non si conta per i voti ma per quello che si è. Incontro: sogniamo una scuola capace di mettere in luce le risorse di ciascuno e di riconoscere e di rispettare i diritti dei più deboli, dove si provano lo stupore e l’incanto della bellezza. Scoperta: auspichiamo una scuola in cui si scoprano i propri talenti e la ricchezza racchiusa in ogni cuore e in ogni intelligenza; uno spazio educativo dove la luce e il clima che si respira fanno sbocciare e dischiudere i germi presenti in ogni persona. Impegno: ognuno va a scuola consapevole di fare una scelta libera di impegno nella convinzione che il sacrificio è un investimento per il futuro e per affrontare le sfide della vita. Cittadinanza: auguriamo alla scuola di essere un luogo in cui si impara a diventare cittadini, ad approfondire le ragioni della convivenza e la convivenza delle ragioni; dunque una scuola inclusiva, laboratorio di reciprocità e di accoglienza."

Andrea Turazzi
Vescovo di San Marino-Montefeltro

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