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Cittadinanza Attiva: la chiarezza su Carisp deve essere normalità

14 ott 2015
Cittadinanza Attiva: la chiarezza su Carisp deve essere normalità
Quello che è successo in Consiglio Grande e Generale in merito all’Ordine del Giorno su Cassa di Risparmio è a nostro avviso la negazione dell’ovvio.
A fronte di quasi 200 milioni di euro di soldi pubblici che lo Stato ha messo in Carisp per finalità di ricapitalizzazione (oltre ai 35 milioni dei fondi pensione), crediamo infatti che chiunque abbia capacità di ragionamento debba pretendere di avere dati precisi da un organismo terzo come Banca Centrale: è infatti essenziale capire perché, ad esempio, il PPR presentato 3 volte dalla Cassa di Risparmio non è ancora stato approvato, è essenziale sapere se le prospettive di sviluppo sono serie, se la gestione è corretta, ecc…e queste cose non ce le possono dire i diretti interessati il giorno prima del Consiglio, come invece è successo.
Crediamo inoltre che chiunque abbia capacità di ragionamento, debba pretendere che la Fondazione San Marino-Sums, che da anni non mette un euro nella Cassa di Risparmio, non debba continuare ad essere socia di maggioranza di una banca, ultimamente finanziata solo dallo Stato. Non ha senso in nessuna azienda, in nessuna realtà, non si vede perché debba avere senso da noi.
Crediamo infine che chiunque abbia capacità di ragionamento debba comprendere che la governance della Carisp va riformata, perché è la stessa che ha portato la Banca in questa situazione negli anni passati ed è difficile che possa riproporsi come quella capace di ristrutturarla. Serve affidarsi a manager capaci e competenti per le nuove sfide che la Cassa ha di fronte.
Queste sono le cose che abbiamo chiesto e che sono state respinte, anche se alcune componenti della maggioranza le hanno responsabilmente condivise.
Come spiegare questo atteggiamento della gran parte della maggioranza, allargata al PS? Con due parole: interessi e conflitti di interesse.
Interessi diretti, perché - come noto - alcuni Consiglieri hanno le loro attività finanziate dalla Carisp e le loro decisioni potrebbero, per così dire, essere influenzate da una direzione abile a muoversi dietro queste dinamiche. Sintomo potrebbe essere la vera e propria processione di Consiglieri che, come ci è stato riferito da più fonti, si è svolta nei giorni del dibattito in Piazzetta Titano.
Ma vi sono anche interessi indiretti, questi da parte soprattutto del PDCS che da anni domina Cassa tramite la Fondazione, noto feudo Democristiano: un potere a cui è difficile rinunciare.
Vi sono poi singoli conflitti di interesse, perché molti consiglieri sono anche soci della Fondazione Cassa di Risparmio, oppure hanno ricevuto incarichi da parte della banca stessa, e potrebbero non essere in grado di valutare obiettivamente.
Noi, come altri, avevamo chiesto a tutte queste persone di astenersi dalla votazione, come prevede il Regolamento Consigliare alla luce di palesi conflitti di interesse, ma così ovviamente non è stato.
La nostra speranza è che tra prima e seconda lettura dell’assestamento di bilancio ci sia una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti su come deve cambiare la gestione di Carisp, a fronte delle continue iniezioni di capitale da parte dello Stato. E che, soprattutto, le logiche politiche e personali non prevalgano sulla razionalità.

CITTADINANZA ATTIVA

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