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Il No all’aumento degli oneri contributivi sui frontalieri a San Marino del deputato Pd romagnolo Tiziano Arlotti

13 mar 2017
Tiziano Arlotti, deputato Pd
Tiziano Arlotti, deputato Pd
“Il progetto di legge “Modifiche e integrazioni alle norme in materia di sostegno allo sviluppo economico” contiene norme che se approvate introdurrebbero una palese e inaccettabile discriminazione nei confronti dei lavoratori frontalieri e peserebbero come un macigno sui rapporti fra Italia e San Marino”. Il deputato Pd romagnolo Tiziano Arlotti commenta così il progetto di legge recentemente illustrato dal Governo del Titano alle parti sociali, che all’art. 4 prevede un maggiore onere contributivo sull’impiego di frontalieri rispetto all’assunzione di sammarinesi, portandolo all’8,9% (+7 punti percentuali rispetto all’attuale) se il numero dei frontalieri occupati è pari o superiore al 30%.

“Presenterò un question time la prossima settimana al ministro degli Esteri Angelino Alfano per segnalare che il provvedimento proposto dal Governo sammarinese creerebbe una situazione di palese e per noi inaccettabile discriminazione nei confronti dei lavoratori italiani frontalieri. Si tratta di una norma che comprometterebbe quanto previsto negli Accordi sottoscritti e ratificati in questi anni, con tutti i benefici che hanno portato nelle relazioni di amicizia e buon vicinato fra Italia e San Marino – afferma Arlotti -. Il processo di stabilizzazione dei frontalieri, tra l’altro, si è di fatto bloccato. Siamo quindi in presenza di iniziative che sono in netto contrasto con gli accordi fra Italia e San Marino. Il nostro Paese, come ribadito anche dall’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della sua visita sul Titano, sostiene l’Accordo di associazione fra San Marino e Unione Europea. La norma contenuta nel progetto di legge sammarinese, se sarà confermata, non potrà non pesare come un macigno proprio sul percorso di associazione”.

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