In qualità di legale di fiducia di Andrea Renzini, in relazione alle notizie apparse sulla stampa martedì 23 gennaio, reputo doveroso precisare che la verità, così come emerge dagli atti dell’indagine, è ben diversa dal contesto familiare che la lettura degli articoli di stampa può far supporre, non essendovi mai stato, ad esempio, alcun pericolo per la sicurezza dei figli minori nella permanenza con il padre, che li aveva peraltro accuditi per tutta la serata in assenza della madre.
Il doveroso riserbo che l’indagine penale impone non consente di aggiungere nulla, se non la constatazione che la ricostruzione dei fatti, così come formulata, potrebbe casomai essere frutto della versione fornita agli organi di polizia dalla compagna – e non moglie - di Andrea Renzini.
Da ultimo, pur nel rispetto del diritto – dovere di cronaca, si ritiene inopportuno, financo dannoso, il coinvolgimento di persone e attività che non hanno alcun diretta implicazione con la vicenda in esame.
Il doveroso riserbo che l’indagine penale impone non consente di aggiungere nulla, se non la constatazione che la ricostruzione dei fatti, così come formulata, potrebbe casomai essere frutto della versione fornita agli organi di polizia dalla compagna – e non moglie - di Andrea Renzini.
Da ultimo, pur nel rispetto del diritto – dovere di cronaca, si ritiene inopportuno, financo dannoso, il coinvolgimento di persone e attività che non hanno alcun diretta implicazione con la vicenda in esame.
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