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Pdcs: "Il collante di Adesso.sm. Gestire il potere costi quel che costi"

1 ago 2018
Pdcs: "Il collante di Adesso.sm. Gestire il potere costi quel che costi"
Dopo quasi due anni di governo di Adesso.sm, il cambiamento promesso in campagna elettorale non è mai avvenuto. Giorno dopo giorno, purtroppo, la situazione di San Marino è sempre più grave e, per molti aspetti, irreversibile.
Invece di avviare un confronto vero e sincero con chi la pensa diversamente, il governo e la maggioranza hanno instaurato un regime, sempre più autoritario, tendente a: zittire o allontanare chi la pensa diversamente; escludere le minoranze; sostenere determinati potentati economici. Gli amici però non devono preoccuparsi, per loro un aiuto o un posto di lavoro si crea, soprattutto se dimostri fedeltà al padrone.
È surreale oggi leggere nel comunicato di maggioranza che l’opposizione strumentalizza la magistratura, quando, purtroppo, chi lo ha effettivamente fatto è stato il Segretario alla Giustizia Nicola Renzi, con la seguente dichiarazione (mai smentita); Renzi: “sostiene la maggioranza dei giudici”. Per noi la magistratura è una e va sostenuta nella sua interezza e non ingerita per convenienza politica.
La maggioranza cade ancor più nel ridicolo dimostrando di non aver ancor digerito le preoccupazioni espresse dalle opposizioni con il termine “Colpo di Stato” del Novembre 2017, (consumatosi pochi mesi dopo, nel marzo 2018, con la rimozione del Magistrato Dirigente, non prevista per legge, con lo strumento dell’ordine del giorno). D’altra parte le reazioni ai suddetti fatti, segnalate dal rappresentante della Delegazione del Consiglio d’Europa, Marco Gatti, accusandolo di essere un nemico dello Stato, sino ad arrivare ad addebitare ai suoi atti la crisi economica del Paese, dimostrano la preoccupazione di quando a giudicare è un organismo internazionale.
Per non parlare di come questo governo e maggioranza preferiscono proteggere importanti finanzieri internazionali, a discapito della tutela (questa si prevista per legge) del Consigliere Elena Tonnini per le dichiarazioni dalla stessa fatte in Consiglio Grande e Generale. Purtroppo ancora oggi la stessa deve difendersi a proprie spese perché non gli è stata riconosciuta la tutela legale dovuta alle Istituzioni Sammarinesi. In compenso però le manleve concesse al Consiglio di Amministrazione di Cassa di Risparmio, quello famoso dell’Ordinanza Titoli, sono lì ferme e immutabili e anzi confermate dalla maggioranza della “trasparenza” pochi giorni fa e dal Capogruppo di SSD Morganti, respingendo un nostro ordine del giorno che ne chiedeva l’abrogazione. E intanto i sammarinesi sono chiamati a pagare (minimum tax, patrimoniale e le sorprese che arriveranno a breve).
E non vogliamo parlare anche dell’istituzione della nuova Agenzia per lo Sviluppo, dove tutte le associazioni datoriali della Repubblica di San Marino sono state estromesse dalla partecipazione all’organo di promozione economica di San Marino, calpestando i principi della proprietà privata e della libera iniziativa economica. Davanti alla denuncia formulata dalle stesse associazioni il governo continua a fare spallucce. A questo punto ci chiediamo: il governo con il sostegno di quale comparto ritiene di promuovere l’economia sammarinese?
Ci sono poi le lettere “anonime”. Alcune scomode che devono rimanere a tutti i costi nei cassetti e quelle che invece che per colpire un nemico (in questo caso la CSU), che ha manifestato apertamente contro le politiche del governo, vengono rese note.
Per non parlare poi del futuro del fondo pensione, le cui risorse fanno gola a molti, ma che non si è riuscito ancora a destinare agli amici, se non in minima parte. Per questo dal 2020 il governo propone che l’intera gestione andrà in capo al governo, attraverso membri dallo stesso nominati.
Per tutto questo il Partito Democratico Cristiano Sammarinese ritiene che la grave crisi che vive oggi San Marino, non possa più essere affrontata da un governo sempre meno rappresentativo, più autoritario e sempre più ostaggio di determinati poteri economici.
Le forze di opposizione non hanno necessità di una verifica. Nonostante le diversità, infatti, la lotta per ripristinare la legalità e difendere principi alla base della democrazia, sono diventati terreno e priorità comune da quando la coalizione Adesso.sm gestisce il potere.

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