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Adesso.sm: "Chi è in malafede?"

11 nov 2018
Adesso.sm: "Chi è in malafede?"
Da tempo ormai la Reggenza ci chiede di abbassare i toni dello scontro politico per concentrarci sulle importanti decisioni da prendere e sulle azioni da mettere in campo. Siamo i primi a voler rispettare questo appello, ma di fronte a certe affermazioni occorre doverosamente rispondere per dare ai cittadini gli elementi utili per capire chi, casomai, abbia qualcosa da nascondere.
Come previsto dal nuovo regolamento consiliare, i punti all’ordine del giorno rimasti inevasi nelle ultime sedute del Consiglio Grande e Generale vanno inseriti in quello successivo e così, nell’ultimo Ufficio di Presidenza, si è tornati ad inserire nella convocazione dei lavori che prenderanno il via martedì il tanto dibattuto comma giustizia. Un comma evidentemente scomodo per le opposizioni, che nell’ultima sessione hanno cercato platealmente di evitare operando un ostruzionismo d’altri tempi.
Tale comma, oltre a prevedere l’avvio della procedura di nomina dei sostituti dei giudici Ferroni e Felici, prevede anche che l’Aula si pronunci sulla trasmissione degli atti della Commissione Affari di Giustizia all’avvocatura dello Stato, deputata alla difesa dello Stato e dei suoi organismi nei procedimenti amministrativi.
Noi siamo per la trasparenza più totale, vogliamo trasmettere quegli atti e abbiamo richiesto, attraverso una lettera firmata da 32 consiglieri di maggioranza, di poterne dare visione in maniera riservata ai consiglieri perché riteniamo corretto che prima di votare prendano conoscenza di ciò che è contenuto in quegli atti.
Di fronte a questa lettera firmata le opposizioni sono insorte scandalizzate, le stesse opposizioni che quasi un anno fa hanno consegnato un attacco vergognoso nei confronti delle istituzioni, sottoscritto da 25 consiglieri, quello che richiamava al famoso “colpo di Stato”.
Ora ci accusano di voler piegare le leggi, trincerandosi dietro un inesistente segreto istruttorio che opera, eventualmente, nei procedimenti penali e non in quelli amministrativi. Vorremmo allora rilevare che la legge numero 145 del 2003, quella che istituisce la Commissione per gli Affari di Giustizia, all’articolo 8 comma 2 sancisce che la Commissione riferisce della sua attività solo al Consiglio Grande e Generale. Gli atti della Commissione sono atti parlamentari e, in quanto tali, devono essere poter visionati dai consiglieri.
In che modo, dunque, si vorrebbe aggirare la Legge?
Per settimane abbiamo parlato di ordinanze, quelle sì segrete, ma su atti che non lo sono le opposizioni invocano il segreto. Come non si può vederci della malafede?
Le opposizioni non solo sono contrarie a visionare gli atti, che vorrebbero impedire richiedendo una votazione con un quorum di 2/3 non previsto da alcuna norma, ma è ormai chiaro che sono contrarie anche alla loro trasmissione, privando di fatto l’avvocatura dello Stato degli strumenti necessari per difendere un organo dello Stato.
Tutto questo ci sembra già di per sé grave, ma ancor più grave è il fatto che sia stata messa in difficoltà la Reggenza
In ultimo vorremmo ricordare quanto accaduto nell’ultimo Consiglio, con le opposizioni che hanno impedito la sostituzione di Sua Eccellenza Luca Santolini e del Segretario di Stato Eva Guidi dalla Commissione Affari di Giustizia, cosa mai accaduta prima. Una manifestazione di non dialogo che, se confermata nella prossima seduta consiliare, si tradurrebbe in un vero e proprio sabotaggio senza precedenti delle istituzioni e della loro regolare operatività. Ci auguriamo, dunque, che questa situazione possa essere sanata nella prossima seduta consiliare. Sarebbe il punto di avvio per un clima più sereno.

Adesso.sm

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