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San Marino Green porta l’arte del riciclo nel Salone di Hair Wellness


Via Bartolomeo Borghesi, 14, Borgo Maggiore


QUANDO
18 lug 2019 18:00
San Marino Green porta l’arte del riciclo nel Salone di Hair Wellness

Giovedì 18 luglio dalle ore 18, l’equipe di Hair Wellness, in via Bartolomeo Borghesi, 14, a Borgo Maggiore, apre il proprio salone ad un momento che unisce l’arte dell’acconciatura a un discorso di sostenibilità e creatività. A lanciare l’eccentrica iniziativa è il San Marino Green Festival e il suo organizzatore Gabriele Geminaini insieme all’equipe di parrucchieri di Hair Wellness, con in testa il titolare Pier Marino De Biagi che nella propria filosofia aziendale ha abolito quasi in toto la plastica e che tiene a precisare: “Siamo una realtà molto attenta al discorso della sostenibilità perché crediamo che ognuno in questa difficile partita debba fare la propria parte. E noi stiamo privilegiando prodotti, come Oway, che sottostanno a processi produttivi che tutelano l’ambiente e la natura, con una logica biorganica, plastic free e di riciclo.” Da qui l’adesione al San Marino Green Festival, un eco-festival alla sua prima edizione che vuole trattare i temi della sostenibilità e della green economy cercando di dare risposte e suggerimenti concreti a cittadini e aziende, favorendo al contempo il dialogo fra i diversi attori del cambiamento. Giovedì verrà quindi presentato l’originale concorso “Pettinare i relitti, annodare i ricordi” da un’idea di Gabriele Geminiani che sbarcherà a settembre negli spazi del San Marino Green Festival dove l’acconciatura vincitrice sarà decretata direttamente dai voti dei presenti. La serata di giovedì proseguirà con assaggi di frutta fresca e tisane fredde, e i presenti saranno omaggiati di un dono all’insegna del green. Conclude De Biagi parlando del concorso, del proprio lavoro e del rapporto esclusivo che ha con i clienti: “ogni persona è unica e i capelli possono raccontare molto di questa unicità. Se poi andiamo ad inserire nella acconciatura piccoli frammenti appartenenti alla loro storia affettiva, provenienti dai cassetti della memoria, ecco che allora realizziamo un qualcosa che va oltre ad un risultato puramente estetico, sconfinando nei territori dell’inconscio, dell’infanzia, in quei luoghi dove ognuno di noi trema e si emoziona.”