Logo San Marino RTV

1° marzo 2012: muore Lucio Dalla

1 mar 2018
Lucio Dalla
Lucio Dalla
«Lontano si ferma un treno / ma che bella mattina, il cielo è sereno / Buonanotte, anima mia / adesso spengo la luce e così sia»

(Lucio Dalla, Cara)


Lucio Dalla, uno dei più grandi e innovativi cantautori italiani, artista a tutto tondo, ci lasciò il primo marzo 2012, stroncato da un infarto all'età di quasi 69 anni in un hotel di Montreux, la cittadina svizzera dove si era esibito la sera precedente. Marco Alemanno, il suo compagno, è stato il primo a scoprire la disgrazia, pochi minuti dopo l'accaduto. I primi a dare la notizia della morte del cantante sono i frati della basilica di San Francesco d'Assisi, la stessa mattina del 1º marzo, su Twitter, esattamente alle 12:10, 23 minuti prima dei lanci d'agenzia.
La salma, dalla Svizzera ritorna in Italia e sabato 3 marzo viene allestita la camera ardente nel cortile d'onore di Palazzo d'Accursio sede del municipio di Bologna. La città proclama il lutto cittadino come anche il Comune delle Isole Tremiti, residenza estiva del cantautore.
Il funerale si celebrò nella basilica di San Petronio il 4 marzo, giorno in cui Dalla avrebbe compiuto 69 anni, presenti oltre 50.000 persone. Dopo il rito funebre, trasmesso in diretta televisiva, le spoglie del cantante vengono sepolte nel Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, dove riposano, tra l'altro, il poeta Giosuè Carducci e il pittore Giorgio Morandi. L'opera funeraria è stata realizzata dall'artista Antonello Paladino. Sulla lapide è incisa l'ultima frase della sua canzone "Cara": "Buonanotte, anima mia, adesso spengo la luce e così sia".
Nato a Bologna il 4 marzo 1943, Dalla fu un bambino prodigio, imparando a suonare fisarmonica e clarinetto e recitando a teatro, quando ancora sedeva tra i banchi delle elementari. La passione per il jazz scandì la prima fase da professionista (suonò con un mostro sacro del calibro di Chet Backer), nel corso della quale girò anche spot pubblicitari e debuttò al cinema come attore (tra cui in "I sovversivi" dei fratelli Taviani).
Con gli anni, si avvicinò alla musica leggera, che gli diede le prime grandi soddisfazioni all'inizio degli anni Settanta con 4 marzo 1943 (terza al Festival di Sanremo 1971) e Piazza grande, entrate entrambe nel repertorio classico della canzone italiana.
Protagonista di duetti indimenticabili con, tra gli altri, De Gregori e Pavarotti, ottenne prestigiosi riconoscimenti, quali la Targa Tenco (per il brano Caruso), due David di Donatello (1982 e 1989), tre Nastri d'argento (1982, 1996, 2004) e la laurea honoris causa in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo presso l'Università di Bologna.

Riproduzione riservata ©