28 aprile 1967: il pugile Mohammad Ali rifiuta la chiamata alle armi per la guerra in Vietnam

28 aprile 1967: il pugile Mohammad Ali rifiuta la chiamata alle armi per la guerra in Vietnam.
Muhammad Ali, nato Cassius Marcellus Clay Jr., è senza dubbio uno dei pugili più famosi della storia, oltre ad essere stato una figura carismatica sia dentro che fuori dal ring di pugilato. È tra gli sportivi più conosciuti di tutti i tempi, essendo stato nominato "sportivo del secolo" da periodici quali Sports Illustrated e "personalità sportiva del secolo" dalla BBC.
Nel 1967 tre anni dopo la conquista del campionato mondiale, Alì si rifiutò di combattere nella guerra del Viernam.
Nonostante la grande fama, l'obiezione di coscienza gli costò l'immediata revoca del titolo di campione del mondo, della licenza per i combattimenti oltre al rischio di una condanna a cinque anni di prigione. Quattro anni dopo, nel 1971, la Corte suprema degli Stati Uniti d'America annullò la condanna. La sua battaglia come obiettore di coscienza lo rese però un'icona nella controcultura degli anni sessanta.
Sempre il 28 aprile, ma del 1975, l'esercito del Vietnam del Nord, il Fronte di Liberazione Nazionale del Vietnam, arriva alle porte di Saigon, costringendo le truppe americane a lasciare al penisola asiatica dopo oltre dieci anni e migliaia di vittime.
Venne proclamata la "liberazione di Saigon".

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