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29 settembre 1944: la “strage di Marzabotto”, il maggior eccidio nazista in Italia

29 set 2016
29 settembre 1944: la “strage di Marzabotto”, il maggior eccidio nazista in Italia
Ricorre oggi, 29 settembre, l'anniversario del più feroce massacro di civili operato dai nazisti in Italia e in tutta l’Europa occidentale. È dell’eccidio di Monte Sole, noto anche come Strage di Marzabotto, dal nome di uno dei comuni su cui tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944 si abattè la mannaia tedesca. Gli eventi però non riguardarono un solo giorno né una sola località, ma furono dilazionati oltre che nel tempo anche nello spazio, tanto da coinvolgere più di centoquindici luoghi distinti sotto Monte Sole, tra i fiumi Setta e Reno.

In quei giorni alcuni reparti tedeschi, gli stessi protagonisti della strage di Sant’Anna, uccisero quasi ottocento persone - tra cui 216 bambini sotto i dodici anni - nel quadro di un’operazione antipartigiana volta alla bonifica di un vasto territorio sull’Appennino bolognese. Si trattò di una vera e propria operazione militare messa in piedi dai tedeschi per contrastare e debellare definitivamente l’attività partigiana nell’area in questione.

I nazisti non cercarono quasi mai lo scontro diretto con i partigiani: per piegarli era molto più facile ed efficace la strategia dello stragismo. Furono dunque i civili, le donne, i bambini e gli anziani ad essere presi di mira. I nazisti setacciarono ogni centro abitato, ogni fabbricato, ogni fienile massacrando chiunque si trovasse sul loro cammino. Quasi tutte le località di Monte Sole furono insanguinate in singoli e ininterrotti eccidi. Enormi le perdite tra i civili: gli studi più accurati attestano intorno a 770 il numero dei morti.

fm

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