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3 maggio: domani il messaggio della Reggenza intanto la Consulta chiede una nuova legge

2 mag 2018
Consulta, una nuova legge
Consulta, una nuova legge
Domani si celebra la Giornata Mondiale della Libertà di Stampa. I Capitani Reggenti Stefano Palmieri e Matteo Ciacci nell'occasione invitano a riflettere sul delicato equilibrio tra libertà di espressione e responsabilità che deve sempre guidare il giornalista nell'esercizio della professione. Un richiamo anche al contesto attuale caratterizzato da nuove minacce e insidie come la diffusione incontrollata di notizie, il cui proliferare - osservano i Capi di Stato - solleva questioni che toccano direttamente il ruolo della stampa libera, indipendente e professionale. E proprio al tema delle fake news e al loro effetto sulla collettività e coesione sociale la San Marino Rtv dedicherà domani sera alle 21 una trasmissione speciale.


Una nuova legge per una rinnovata libertà d'informazione: la chiede la Consulta per l'informazione, alla vigilia della Giornata mondiale della liberta' di stampa che si celebra domani.

"In questa occasione, scrive la Consulta, siamo portati a riflettere e valutare la contingente situazione nella quale gli operatori dell'informazione di San Marino, cosi' identificati nella legge n. 211 del 2014, si trovano oggi a sviluppare la propria professione, mettendo a disposizione della collettivita' quel lavoro di elaborazione, ricerca, analisi e commento che sono propri di chi fa del giornalismo un prezioso servizio alla comunita'".

La Consulta e i suoi aderenti "non hanno mai fatto mistero- prosegue il testo- di come l'attuale normativa in tema di stampa ed editoria porti al suo interno alcuni dispositivi non consoni ai dettami di liberta' di stampa come quelli segnalati agli organismi competenti".

Le criticita' della normativa avevano attirato anche le attenzioni di Nils Muiznieks, Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, che nel rapporto conclusivo della sua visita sul Titano nel 2015, aveva sollecitato le autorita' sammarinesi di intervenire sulla recente legge dell'editoria.

"Si rende oltremodo urgente e stringente dunque una revisione del testo- conferma quindi la Consulta- affinche' determinati meccanismi, che il tempo ha dimostrato non potessero funzionare, confermando ragionevoli dubbi da sempre sollevati, possano essere corretti".

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