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30 anni dalle stragi mafiose, la commemorazione a San Marino

La vedova del capo scorta di Falcone: "I giovani siano informati e coraggiosi"

di Maria Letizia Camparsi
1 dic 2022
Sentiamo Tina Montinaro, Andrea Belluzzi, Renzo Nisi e Pasquale Valentini
Sentiamo Tina Montinaro, Andrea Belluzzi, Renzo Nisi e Pasquale Valentini

La mafia è ancora sotto casa, è un'industria che non conosce confini. Per questo bisogna parlarne, ricordare, anche a distanza di 30 anni dalle stragi. Da qui nasce il progetto di sensibilizzazione, salutato con favore dai Capitani Reggenti Maria Luisa Berti e Manuel Ciavatta, rivolto anche ai ragazzi delle scuole che porta in giro per l'Italia e San Marino, le testimonianze e un monumento itinerante, la teca contenente la 'Quarto Savona', l'auto di scorta di Falcone su cui viaggiavano Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Presenti alla scopertura della teca questa mattina gli studenti delle Superiori di San Marino. 

“Quella bomba – dice la vedova di Montinaro – è entrata nelle nostre case e ne portiamo ancora i segni”. "Bisogna far capire ai ragazzi - prosegue Tina Montinaro - che la scorta era fatta da uomini con le proprie famiglie. In questa teca non c'è un auto, ci sono tre famiglie e tre sogni. I ragazzi devono sapere che la mafia non è sconfitta, loro devono essere migliori di noi, attenti e coraggiosi". "Questa auto-monumento - commenta Andrea Belluzzi, segretario per la Cultura -, che esce per la prima volta dai confini italiani, provoca una grande emozione, è un pugno nello stomaco. Però ci aiuta a riflettere e a pensare che la battaglia con la mafia è ancora in corso".

In una conferenza al Teatro Titano, moderata dal preside delle Scuole Superiori Giacomo Esposito, un racconto commovente di Tina Montinaro, che ha chiamato il suo secondo figlio Giovanni poco prima che morisse Falcone. Dai ragazzi domande intelligenti quanto scomode: “Con la strage di Capaci c'entravano i servizi segreti?”, chiedono. E poi “Ci sono infiltrazioni mafiose nella Dia?”. Risposta: “Le mele marce esistono ovunque, ma le istituzioni sono sane e le espellono quanto prima”. Presenti al dibattito Renzo Nisi, Capo delle Relazioni Internazionali della Dia, e Pasquale Valentini, Presidente della Commissione Consiliare sammarinese sul Fenomeno delle Infiltrazioni della Criminalità Organizzata. "Dopo gli eventi stragisti - spiega Nisi - lo Stato si è dotato di nuovi strumenti legislativi e investigativi, molto più potenti di prima". "La corsa al denaro facile - aggiunge Valentini - prende anche realtà di San Marino, che non può pensare di essere esente da questi fenomeni".

Nel video le interviste a Tina Montinaro (pres. ass. QS15 e vedova del capo scorta Montinaro), Andrea Belluzzi (segretario per la Cultura), Renzo Nisi (Capo Reparto Relazioni Internazionali DIA) e Pasquale Valentini (presidente della Commissione Consiliare sammarinese sul Fenomeno delle Infiltrazioni della Criminalità Organizzata)






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