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30 novembre 1974: il ritrovamento in Etiopia di Lucy, la nostra “bisnonna”

30 nov 2016
La riproduzione di Lucy
La riproduzione di Lucy
L’australopiteco Lucy è l'ominide più famoso mai ritrovato e la sua scoperta - 42 anni fa - è stata fondamentale per disegnare l'evoluzione della nostra specie.

Fra il 1973 e il 1977 nei giacimenti fossili della regione di Afar, nel bacino dell'Hadar, a una sessantina di chilometri da Addis Abeba in Etiopia, furono portati alla luce migliaia di frammenti fossili di ominidi vissuti 3-4 milioni di anni fa. Il 24 novembre 1974, il paleoantropologo Donald Johanson si mise a controllare un punto già analizzato in diverse occasioni senza particolare fortuna, quando si accorse che c'era un fossile di un osso, probabilmente di un braccio, e si mise a scavare con cura. Nelle vicinanze la sua squadra iniziò a trovare altri frammenti, sempre più numerosi.

Si trovò così di fronte lo scheletro più completo di un antenato umano antico di oltre 3 milioni di anni: ben 52 ossa, tra le quali le ossa degli arti, la mandibola, alcuni frammenti del cranio, costole, vertebre e soprattutto il bacino, che permise di capire che si trattava di una femmina. La sera stessa i paleoantropologi le diedero un nome: la chiamarono Lucy, prendendo spunto da una delle canzoni che nell'accampamento venivano ascoltate di più: “Lucy in the sky with diamonds” dei Beatles. Il nome scientifico della “nostra bisnonna” Lucy, è però AL 288-1, ovvero Afar Locality numero 288, primo fossile.

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