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31 luglio 1849, San Marino ricorda l'asilo di Garibaldi

1 ago 2022

Lo sgretolarsi della seconda Repubblica romana, porta Garibaldi, nel luglio 1849, a intraprendere una lunga marcia verso nord. "io esco da Roma: chi vuol continuare la guerra contro lo straniero, venga con me…”, aveva detto in piazza San Pietro poco prima della partenza, permessa dai francesi. Ma la banda – che di città in città cercava aizzare il popolo contro lo Stato della Chiesa – era ricercata dagli austriaci. Il Granducato di Toscana è zona calda, così Garibaldi vira verso il Montefeltro, fino a giungere a San Marino che – tramite il Capitano Reggente Belzoppi – gli concede asilo a patto che il suo seguito lasciasse le armi al convento di San Francesco.

Era il 31 luglio e, ieri, come ogni anno il Corteo reggenziale, partito da Palazzo Pubblico, ha raggiunto il monumento dedicato all'Eroe dei Due Mondi nell'omonima piazzetta. L'omaggio con la deposizione di una corona di alloro. I Capitani Reggenti Oscar Mina e Paolo Rondelli hanno toccano leggermente il nastro e si sono raccolti davanti al busto. A scandire gli attimi successivi l'esecuzione dell'Inno garibaldino da parte della Banca Militare. Quindi gli Inni nazionali italiano e sammarinese.

"Non dimenticherò l'ospitalità della Repubblica", scrisse poi Garibaldi che, nottetempo, e con un ristretto gruppo di fedelissimi, esce da San Marino in direzione Cesenatico, lasciando allo sbando il resto della truppa. E, ogni anni, San Marino, ricorda la visita del generale.





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Foto: STUDIO MW - Ercola Giardi

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