4 Ungheresi fermati dalla Polizia di Rimini per il sequestro di un bimbo il giorno di Pasqua

Una brutta storia, fatta di soprusi e di un tentativo infame di estorsione. Se la ricostruzione della vicenda fatta dagli inquirenti, sarà confermata dal Giudice, si profila un lungo periodo di detenzione per 4 ungheresi: due uomini di 37 e 43 anni e due donne di 33 e 20 anni. Sono accusati di avere sequestrato un bimbo di appena un anno: figlio di una giovane coppia di connazionali. Domenica sera la telefonata della madre, in un inglese stentato, al 113. La donna ha spiegato agli agenti di essere partita il giorno prima dall’Ungheria - insieme al figlio ed al compagno – a bordo di un pulmino guidato da uno dei 4 arrestati. 100 euro per il viaggio e la promessa di un buon lavoro in Italia. Ma arrivati a Rimini la musica è cambiata. I due uomini del gruppo avrebbero preteso altri 300 euro per le spese di viaggio; di fronte alle proteste della mamma – che non aveva quel denaro – si sono presi il bambino. “Vi conviene pagare – avrebbero aggiunto le due ungheresi – altrimenti non tornerete vivi”. A quel punto la telefonata alla Polizia. La madre si era ricordata il nome dell’Hotel, in via Mantova, dove si erano fermati per riposare i 4 prima dell’ultimatum. Erano ancora lì, all’arrivo degli agenti, insieme al bambino: fortunatamente in buona salute. La madre, il bimbo e il compagno sono ora alloggiati in una struttura protetta.

Gianmarco Morosini

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