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Il 5 maggio si terrà una riunione dell’Osservatorio sui rifiuti

29 apr 2014
Il 5 maggio si terrà una riunione dell’Osservatorio sui rifiuti
Il 5 maggio si terrà una riunione dell’Osservatorio sui rifiuti
Il 5 maggio si terrà una nuova riunione dell’Osservatorio sui rifiuti e, vista la nostra partecipazione ai lavori come Associazioni di volontariato Oasiverde e Micologica, ribadiamo alcuni punti che ci paiono essenziali.
La prima riflessione riguarda problemi di comunicazione e di scambio di dati nell’Osservatorio. Purtroppo le informazioni ci sono state spesso comunicate soltanto a voce o dopo che le decisioni erano state prese, mentre il contenuto dei documenti da noi redatti e inoltrati all'Osservatorio, contenenti osservazioni e proposte, non è stato approfondito a sufficienza. Allo stesso modo, molti dei dati richiesti ancora non hanno ottenuto risposta.
Il processo decisionale sembra in mano all’AASS, la quale, oltre a non essersi distinta in questi anni per particolare lungimiranza, ci pare tuttora tentennare nell'affrontare le tematiche per cui l’Osservatorio è nato, stabilite per legge, e cioè: proposte per la revisione del Piano nazionale di gestione dei rifiuti (cosa che sarebbe dovuta avvenire già a Gennaio), riduzione delle quantità di rifiuto, promozione del riuso e riciclo, efficienza del sistema economico e produttivo.
Al contrario l’AASS lavora in modo autonomo, persegue le indicazioni del Piano di gestione dei rifiuti risalente al 2011, sceglie le linee all’interno del suo Consiglio di Amministrazione. L’Osservatorio ha potuto formulare delle proposte, ma riguardo alle decisioni operative ha finora meramente preso atto di scelte derivanti dalle valutazioni interne dell'Azienda. D’altronde lo avevamo scritto chiaramente all’Osservatorio in uno dei documenti consegnati nei primi incontri:
Ci auguriamo che l’Osservatorio non sia semplicemente un veicolo per legittimare scelte già prese, ma che avvenga un reale coinvolgimento dei partecipanti, attraverso lo scambio di posizioni precise e documentate.
Fino a quel momento qualsiasi documento dovesse venire promosso dall’Osservatorio, non essendo il risultato di un confronto, non potrà trovare l’appoggio delle nostre Associazioni.
Come esempio prendiamo il Regolamento del Porta a Porta, stilato autonomamente dall’AASS e già in vigore, con gestione demandata a privati, con una tariffazione non chiaramente determinata in base al principio “chi consuma paga” ma al contrario con obbligatorietà e sanzioni a nostro avviso discrezionali, una strategia per la raccolta dell’umido che non valuta il potenziale del compostaggio domestico, eccetera.
Tra l'altro ci ha negativamente sorpreso l'obbligo di conferimento indicato dal regolamento, quando l'Azienda stessa, all'inizio di Aprile, aveva contattato i residenti del centro storico di Borgo Maggiore per chiedere chi intendesse partecipare alla sperimentazione facoltativa del porta a porta.
Altro aspetto, i macchinari acquistati e poi dati in gestione ad aziende private, con aumento spropositato dei costi e che determinano a monte le strategie perché ogni macchinario, per funzionare, ha bisogno di tonnellate di rifiuti che non ci pare l’AASS abbia intenzione di diminuire. Forse per questo motivo l’Azienda ha già stabilito, nonostante la nostra richiesta di valutare la fattibilità del compostaggio domestico, ove possibile, che l’umido debba essere invece trattato tutto nelle biocelle, usando il biotrituratore già presente a Gaviano e gestito da privati, con un evidente incremento di costi che ricadranno sulla popolazione.
È sempre l’AASS che ha scelto di seguire la strategia della raccolta porta a porta implementandola “a macchia di leopardo”, spiegando che l'Azienda non è in grado di sostenere l'attivazione di tale sistema di raccolta quasi contemporaneamente su tutto il territorio. Ora pare che l'AASS stia consultandosi con soggetti esteri per realizzare un progetto completo per tutta la Repubblica, che come da noi suggerito eviterebbe diversificazioni di trattamento tra un Castello e l’altro, moltiplicazione di costi e personale e problemi di controllo e di migrazione dei rifiuti (semplicemente i "furbi" porteranno i rifiuti nei cassonetti dei Castelli in cui il porta a porta ancora non è attivo). La speranza è che si arrivi alla redazione di un vero progetto di gestione, in cui comunque potrebbero faticare a collocarsi le iniziative tuttora in fase di elaborazione ed attuazione da parte dell'AASS.
La raccolta porta a porta non dovrebbe essere eseguita "a compartimento stagno" ma essere inserita in un progetto, tuttora inesistente, che valuti a monte la produzione del rifiuto e a valle la sua valorizzazione.
Ora con l’attuale Regolamento stilato dall’AASS, succede che un cittadino può essere sanzionato se non fa bene la raccolta a cui è obbligato, ma il materiale differenziato si traduce in introiti solo per le ditte private che lo rivendono: impegno pubblico, introito privato! Questo perché in questi mesi, nonostante le nostre richieste, non si è deciso di realizzare un progetto unitario e completo, ma di procedere in maniera disorganica, dando appalti a destra e a manca e moltiplicando i costi senza benefici. Allo stesso modo i contratti che l’AASS stipula sono tutti pagati per la quantità di rifiuto prodotto: più rifiuti si producono e più c’è guadagno, ma chi ne beneficia?
Se l’Osservatorio non tratta i temi per il quale è nato, se ancora non è riuscito a rivedere il Piano (cosa che avrebbe dovuto fare entro i primi 6 mesi), se le decisioni sono tutte in mano dell’AASS che non ha intenzione nemmeno di documentare con dati precisi le motivazioni da cui scaturiscono tali scelte, ci chiediamo che senso abbia l’Osservatorio. Con questo non diciamo che ce ne tiriamo fuori, ma che ci auguriamo presto un cambiamento. Continueremo a partecipare come rappresentanti del volontariato, tuttavia il volontariato è sempre mosso da qualcosa che nella gestione dei rifiuti ci pare ancora mancare: un progetto credibile che porti beneficio alla popolazione.

Comunicato stampa Associazione Oasiverde Associazione Micologica

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