60 anni dalle Foibe: primo giorno della memoria

60 anni dalle Foibe: primo giorno della memoria.
Una tragedia, un’infamia, un massacro per lunghi anni taciuto, da qualcuno addirittura subdolamente giustificato. Ora tutti sanno, tutti inorridiscono di fronte al dramma delle foibe. Ma 60 anni di silenzio sono troppi per chi in quelle voragini ha perso un familiare, un amico; e fa male sapere che i responsabili di questa barbarie – per la maggior parte – non hanno pagato. Per troppo tempo la ragion di Stato, ha avuto la meglio sul dolore.
Secondo stime attendibili 12.000 persone - alcune ancora in vita – gettate nelle cavità carsiche dagli uomini di Tito, spesso con la complicità di alcune frange della resistenza italiana. In foiba non finirono solo gli anticomunisti, la vergogna delle foibe non fu altro che la parte più cruda di un disegno metodico di pulizia etnica. 350.000 italiani dell’Istria, di Fiume, della Venezia Giulia e della Dalmazia furono costretti a fuggire dalle proprie case. Emigrarono in Italia dove per anni incontrarono indifferenza se non ostilità. Ricordare il lungo martirio di queste popolazioni è un dovere di tutti.

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