Acqua è quasi emergenza

Acqua è quasi emergenza.
Il fiume Marecchia è ridotto ad un rivolo d’acqua. E quindi non può alimentare a dovere il bacino artificiale di Torello, principale risorsa per il sistema idrico della Repubblica (standby). Il livello del lago, che si trova poco fuori il confine della Repubblica, sta calando ad una media di 15 cm al giorno.
Ora ha raggiunto quota 3 metri e 47 e se scenderà sotto i 3 metri la situazione diventerà critica. San Marino, gioco forza, per soddisfare il suo fabbisogno idrico – circa 12.000 metri cubi, giornalieri, in questi giorni – dovrà aumentare la captazione idrica da Ridracoli, o dall’Hera oppure dalle sorgenti interne.
Ma non è un’operazione facile visto che i quantitativi di prelievo idrico consentito sono stabiliti da accordi che prevedono limiti precisi.
La situazione è costantemente monitorata dal centro di controllo che si trova nella sede principale dell’Azienda dei servizi. Qui è possibile visualizzare in tempo reale tutti i dati di riferimento della complessa rete di serbatoi, pompe e tubazioni, che servono tutto il territorio sammarinese. La crisi idrica, di solito, si manifesta in luglio o in agosto. Quest’anno è arrivata dopo perché in primavera la piovosità è stata nella norma mentre nei tre mesi estivi – giugno-luglio-agosto – sono caduti solo 99 mm di pioggia, meno dell’anno passato, quando nello stesso periodo ne erano caduti 111 e ciononostante era stata emessa l’ordinanza per limitare i consumi.
La situazione, dunque, è critica ed è per questo che l’azienda dei servizi chiede ad ogni singolo cittadino estrema responsabilità, evitando gli sprechi.

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy