Le acque marine in Emilia Romagna sono in buone condizioni

Sono dati che parlano di un mare, quello Adriatico, tutto sommato in buona salute.
Se le eccezionali condizioni meteorologiche che si erano verificate durante lo scorso anno, caratterizzate da siccità prolungate e da temperature elevate da un lato avevano determinato seri problemi di approvvigionamento idrico, dall'altro hanno favorito una sensibile riduzione di apporto di acque dolci dai bacini costieri, con conseguente ricaduta positiva sullo stato ambientale del mare.
“Le condizioni del mare nel 2017 – spiega la responsabile della Struttura oceanografica Daphne, Carla Rita Ferrari – sono state molto buone”.
Tali condizioni si sono mantenute costanti durante tutto l’anno nelle aree centro -meridionali, con elevata trasparenza, mentre nell’area più settentrionale, maggiormente sensibile ai fenomeni di arricchimento di sostanze nutritive come azoto e fosforo per diretta vicinanza con il bacino padano, ha presentato fioriture microalgali, situazione che si è però riequilibrata grazie alle condizioni meteomarine instabili, con mareggiate, che hanno rimescolato le acque.
Nei controlli effettuati non sono stati registrati casi di inquinamento, sia nell’acqua che nei sedimenti.
Non è stata rilevata la presenza di materiale mucillaginoso, mentre è stato segnalato l’avvistamento per tutto l’anno della specie di organismi gelatinosi simili alle meduse, non urticanti, ma che si nutrono di larve e uova di pesce, che hanno condizionato sensibilmente l’ecosistema marino.
“L’economia blu fa parte a pieno titolo del modello di crescita sostenibile a cui tende la politica green dell’Emilia-Romagna- afferma l’assessore all’ambiente Paola Gazzolo, che parla della qualità delle acque come obiettivo prioritario: “significa tutela dell’ambiente, promozione del turismo, della pesca e di tutte le attività economiche che vedono proprio nell’acqua del mare una risorsa preziosa”.
Per il futuro, tra le azioni più rilevanti rientrano il lavoro sul tema delle plastiche: limitarne l’apporto dai fiumi, dai quali attualmente deriva il 90% di quelle presenti in mare.

Silvia Sacchi

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