CONVEGNO UNIRSM - RSM

Alzheimer: il valore delle collaborazioni internazionali tra clinici e preclinici nello studio della malattia

San Marino può essere una base internazionale per la diagnosi precoce della malattia di Alzheimer? Domanda al centro della conferenza “Bridging the minds”, patrocinata dalla Segreteria alla Sanità

Con il convegno "Bridging the Minds" inaugura la sua seconda fase la ricerca, coordinata da Francesco Tamagnini, che dal 2016 coinvolge Università di San Marino, Iss e gli atenei inglesi di Reading, Exeter e Birmingham. Incentrata sul confronto dinamico tra le idee ed esperienze di neuroscienziati, clinici, preclinici e matematici del Regno Unito e del Titano, la conferenza guarda specialmente alla malattia di Alzheimer e persegue l’obiettivo di verificare ora – dopo la raccolta dati - la possibilità di evoluzione del progetto tentando lo sviluppo di approcci terapeutici innovativi. Parole d'ordine: diagnosi precoce, per migliorare la qualità della vita delle persone colpite e di chi le assiste. Già partito lo screening su un campione ampliato di popolazione sottoposto ad elettroencefalogramma, strumento non invasivo ed economico che si ritiene in grado di evidenziare elementi utili sulla presenza di potenziali primi segnali del morbo entro tre anni dagli esami. Ma perché San Marino è il contesto giusto? Lo è per più ragioni – conferma Tamagnini – "dai numeri ridotti della popolazione all'altissima aspettativa di vita, che se da un certo punto di vista è una cosa buona può diventare un problema per quello che riguarda le malattie dell'invecchiamento in cui un aumento significativo della popolazione al di sopra di una certa età poi a parità di prevalenza risulta in più persone con quella malattia come per esempio la malattia di Alzheimer e la demenza. Questa problematica può diventare e deve diventare un'emergenza da affrontare ma anche una opportunità di studio". In questo campo il Paese può realmente fare scuola e diventare un modello esportabile. 

L'occasione dunque per fare rete su una patologia che ad oggi non ha una cura e che nel mondo, non solo per la Repubblica con 400 persone assistite, rappresenta una vera e propria emergenza sanitaria: 55 milioni di casi nel 2021 e previsioni che raggiungono i 78 milioni entro il 2030. "Bisogna prendere in considerazione la tendenza con molta attenzione e molto scrupolo - osserva la Responsabile della Neurologia, Susanna Guttmann - sia dal punto di vista sanitario, sia dal punto di vista sociale - in quanto la malattia, è risaputo, è una malattia della famiglia - per cui il supporto dell'associazionismo è fondamentale e credo che anche la politica debba giocare un grande ruolo proprio per poter gettare le basi ed essere  preparati di fronte ad una condizione di incidenza della malattia che purtroppo va avanti". 

Nel video le interviste a Francesco Tamagnini, coordinatore della ricerca (Università di Reading, UK) e Susanna Guttmann, Responsabile UOC Neurologia ISS

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