Ancora tensioni in Iran per la cerimonia del giuramento di Ahmadinejad

Ancora tensioni in Iran per la cerimonia del giuramento di Ahmadinejad.
Il Presidente Iraniano Mahmud Ahmadinejad, nonostante le molte polemiche sulle irregolarità delle elezioni, ha prestato giuramento di fronte al Parlamento. Presenti 242 parlamentari su 290 e anche diversi diplomatici in rappresentanza di: Francia, Italia, Gran Bretagna, Finlandia, Spagna e Unione europea. Mancavano all’appello i suoi oppositori e gli eredi del padre della rivoluzione iraniana, lo ayatollah Khomeini. Il discorso alla cerimonia, durata in tutto un’ora, è stato breve, e pur senza alcun riferimento allo scottante tema del nucleare è stato ugualmente provocatorio. Piccato più volte l’Occidente, ancora identificato come un nemico. Altrettanto gravi, ma in linea con l’antisemitismo dei conservatori islamici, i cori anti-israeliani che si sono levati al termine del giuramento. Poco rassicurante, quindi, l’affermazione secondo la quale l’Iran sarebbe alla ricerca di pace e sicurezza. Il palazzo era circondato da circa 5000 agenti in tenuta antisommossa che non hanno esitato a placare i tumulti, almeno 10 i manifestanti arrestati. Ma l’emittente ufficiale iraniana, Press Tv, parla di “numerosi arresti”.
Non si blocca, quindi, la spirale di violenza che accompagna il paese da quasi due mesi. Nel suo sito personale, il principale candidato sconfitto alle elezioni, Mussavi, ha espresso soddisfazione per il forte sentimento nazionale sorto dopo le presidenziali. Scrive poi che gli arresti non hanno fermato la protesta, ne saranno in grado di farlo. Miliziani islamici sono stati schierati nelle principali arterie cittadine, i negozi chiusi assieme alle due fermate della metropolitana più frequentate, si attendono disordini.

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