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Anno nero per la frutta in Romagna: crollo produttivo di oltre 80%

13 ago 2020
Immagine di repertorio
Immagine di repertorio

L’annata più nera per il comparto della frutta romagnola segna una flessione senza precedenti anche delle ore di lavoro nei campi. «Nel comprensorio d’eccellenza delle albicocche, susine, pesche e nettarine - rileva Nicola Servadei, vicepresidente dei frutticoltori di Confagricoltura Emilia Romagna – si registra un calo delle giornate lavorative agricole di oltre il 15% rispetto al 2019». L’organizzazione degli imprenditori agricoli rimarca le ricadute socio-economiche dell’esiguo raccolto di frutta che hanno ridotto al minimo storico le produzioni top delle terre di Romagna fino a calcolare complessivamente un crollo produttivo del 80% per nettarine e susine e del 80-90% per pesche e albicocche. «È irrilevante, e non compensa la perdita di produzione causata dalle gelate, il leggero rialzo dei prezzi riconosciuti in media all’agricoltore. Molte aziende agricole saranno disincentivate a programmare la campagna 2021, pertanto ci attendiamo un ulteriore contrazione delle superfici e degli investimenti».


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