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Antonella Mularoni e Franco Frattini al Meeting di Rimini

23 ago 2009
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I responsabili della politica estera sammarinese e italiana si rivedono al Meeting di Rimini. Prima del loro ingresso all'Auditorium un breve colloquio, a porte chiuse, per riepilogare progetti e scadenze nelle relazioni tra i due Stati.
Ma oggi si parlava di Africa e di conflitti dimenticati. Così ai rappresentanti politici di 4 Paesi africani e al Presidente dell'Unione Europea Carl Bildt, Antonella Mularoni ha detto che "non sono solo i conflitti ad essere dimenticati ma l'intera Africa. I soli eventi mediatici - ha sottolineato - sono quelli relativi agli sbarchi dei clandestini".
San Marino ha cercato, negli anni, di aiutare il continente africano nelle sedi internazionali e attraverso le iniziative a sostegno di obiettivi molto concreti. Spesso però, ha concluso il Segretario agli esteri, il contributo che ognuno di noi può dare rischia di sembrare una goccia nell'oceano, tuttavia sono proprio le gocce che possono creare il mare. Una analisi condivisa da Frattini, "Ha detto bene la collega Mularoni, ha sottolineato il Ministro degli esteri italiano. Spesso parliamo di Africa pensando solo all'immigrazione. L'Africa invece deve essere una opportunità per il mondo e non un problema. Ma dopo le polemiche tra il leader della Lega Umberto Bossi e i vescovi italiani, in seguito alla tragedia che ha coinvolto i migranti eritrei, è questo il tema più caldo della giornata. L'immigrazione, ha ripetuto Frattini davanti a Bildt, è un problema europeo che non può essere lasciato ai soli paesi che sono alle porte d' Europa. L'Unione, per ora si è limitata a degli impegni senza alcuna risposta concreta. E' invece necessario, ha ripetuto, che tutti i 27 Paesi dell'Unione Europea si facciano carico di risolvere il problema dell'immigrazione. L'Italia ha il dovere assoluto di aiutare chi rischia la vita, ma l'Europa deve considerare questo come un suo problema.

Sonia Tura

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