Il mondo ha di fronte una sfida senza precedenti, il momento di agire contro il cambiamento climatico è ora. Se non lo facciamo, l'opportunità ci sfuggirà di mano e sarà molto più costoso attuare la transizione in futuro.
E' l’appello che il governo danese ha inviato alle delegazioni presenti alla Conferenza sul clima.
Un vertice già definito storico per la presenza di 103 tra premier e Capi di Stato e 192 paesi rappresentati. Usa, India e Cina insieme a Brasile e Sudafrica i protagonisti di queste due settimane, mentre si attende la presenza del presidente Obama che dovrebbe arrivare a Copenaghen proprio alla chiusura dei lavori, quando si prenderanno le decisioni finali. Il vertice è chiamato a trovare accordi e concordare obiettivi concreti per ridurre a livello mondiale i gas effetto serra. Nel mirino ci sono i combustibili come petrolio, carbone e gas che producono anidride carbonica, e principale gas a effetto serra.
Nel 1997 il Protocollo di Kyoto obbligava i Paesi industrializzati ad abbattere entro il 2012 le emissioni del 5-8%.
Entrato in vigore nel 2005, ha risentito dell’assenza di Paesi come gli Stati Uniti, secondi solo alla Cina per le emissioni inquinanti. E la conferenza è chiamata a disegnare gli scenari del dopo Kyoto, che scade nel 2012.
Myriam Simoncini
E' l’appello che il governo danese ha inviato alle delegazioni presenti alla Conferenza sul clima.
Un vertice già definito storico per la presenza di 103 tra premier e Capi di Stato e 192 paesi rappresentati. Usa, India e Cina insieme a Brasile e Sudafrica i protagonisti di queste due settimane, mentre si attende la presenza del presidente Obama che dovrebbe arrivare a Copenaghen proprio alla chiusura dei lavori, quando si prenderanno le decisioni finali. Il vertice è chiamato a trovare accordi e concordare obiettivi concreti per ridurre a livello mondiale i gas effetto serra. Nel mirino ci sono i combustibili come petrolio, carbone e gas che producono anidride carbonica, e principale gas a effetto serra.
Nel 1997 il Protocollo di Kyoto obbligava i Paesi industrializzati ad abbattere entro il 2012 le emissioni del 5-8%.
Entrato in vigore nel 2005, ha risentito dell’assenza di Paesi come gli Stati Uniti, secondi solo alla Cina per le emissioni inquinanti. E la conferenza è chiamata a disegnare gli scenari del dopo Kyoto, che scade nel 2012.
Myriam Simoncini
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