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Appello "Decollo Money", nessuno degli ex vertici del Credito Sammarinese presente

Prossima udienza 30 maggio

7 apr 2022

Ci si aspettava che la sentenza del processo “Decollo Ter Money”, pronunciata a Vibo Valentia un anno fa, e che assolse tra gli altri il Presidente del Credito Sammarinese Lucio Amati ed il vice direttore Sandro Sapignoli, condannando invece l'ex direttore Valter Vendemini, avesse immediatamente il suo peso nella prima udienza del processo d'appello a San Marino. Ma secondo il Procuratore del fisco se un elemento che emerge nella sentenza italiana c'è, è che i fatti di riciclaggio avvennero a San Marino.




“Bene quindi che venga riconosciuta la competenza del Tribunale del Titano e confermata la condanna agli ex vertici del Credito Sammarinese, così come nella sentenza del maggio 2018”. Si tratta del famoso caso di riciclaggio dei soldi di Vincenzo Barbieri, affiliato al clan Mancuso: un milione e 300 mila euro in contanti che nel gennaio 2011- poco prima che il 'ndranghetista venisse ucciso in un agguato- arrivarono, portati in due borsoni dal direttore Vendemini, Soldi che derivavano dal traffico di stupefacenti ed in Italia il filone legato al Credito Sammarinese è solo una parte di un corposo processo legato al traffico internazionale di droga. A questo punto, sulla vicenda del riciclaggio in questione, ci sono due sentenze di primo grado (nessuna passata in giudicato), e tra loro anche molto diverse. E se un primo nodo è quindi il ne bis in idem, che vieta la celebrazione di un secondo giudizio per lo stesso fatto, l'altro è il calcolo della prescrizione: abbondantemente raggiunto, secondo buona parte delle difese, per la Procura Fiscale invece mancano ancora sei mesi. Il 30 maggio la prossima udienza, nel corso della quale l'ex vicedirettore Sapignoli ha chiesto di essere ascoltato.

Nessuno degli ex vertici del Credito Sammarinese era presente in aula “Difficile sopportare il peso emotivo di questa vicenda” spiegano le difese. In particolare quella di Vendemini, “non ce la fa più- dicono i legali- la sentenza italiana l'ha devastato più di quella sammarinese. Per arrivare alla pensione, dopo una solida carriera ha dovuto fare per mesi lo spazzino per l'Azienda di Stato e l'operatore socio sanitario”. E ricorda le parole del Procuratore della Repubblica che venne ad assistere al primo interrogatorio di Vendemini “questi non immaginavano con chi avevano a che fare”.





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