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In arrivo nuova strada per Galazzano - Dogana bassa e Rovereta

28 ott 2003
In arrivo nuova strada per Galazzano - Dogana bassa e Rovereta
E’ in arrivo una nuova strada per il traffico pesante che da tempo rappresenta un problema quotidiano per la zona di Galazzano – Dogana bassa - Rovereta. Il Segretario di Stato per il territorio Fabio Berardi ha presentato all’Esecutivo il progetto che coinvolge direttamente San Marino e l’Italia. Il comune di Rimini ha infatti già portato le modifiche al proprio piano regolatore per realizzare la strada che si sviluppa, per larga parte sul territorio italiano. 1.330 metri la lunghezza del tratto, ai quali si sommano le rotatorie. 1.150 metri si sviluppano oltre confine. La strada sarà larga 10 metri e mezzo, più un metro e mezzo di marciapiede per parte. Consentirà di realizzare 115 posti auto che per la zona rappresenteranno un altro sospiro di sollievo. Il Congresso di Stato ha adottato una delibera di orientamento favorevole per completare gli accordi con Rimini e dar corso alle procedure amministrative. La delegazione composta dai Segretari di Stato agli esteri, alle finanze, al territorio e al lavoro porteranno il progetto nelle diverse commissioni. Il problema principale resta quello del finanziamento. I conti, anticipa Fabio Berardi, vanno ben oltre 18 miliardi delle vecchie lire. Si sta cercando il coinvolgimento degli istituti di credito mentre la convenzione con il World Trade Center, già prevede uno stanziamento di 2 miliardi e mezzo come contributo alla realizzazione del tratto. L’opera di tombinatura del torrente lungo il quale la strada si svilupperà è cominciata, ma senza dubbio le risorse andranno reperite con un finanziamento straordinario anche se gli interventi saranno pluriennali. Per il Segretario di Stato al territorio si potrebbe cominciare dalla zona del Teatro e del parcheggio Cavalli, vicinissime al confine e lasciare come ultimo tratto la zona alta di Gavazzano. Senza dubbio si tratta di un opera molto attesa, destinata a spostare tutto il traffico pesante fuori dall’abitato di Dogana. Dopo due anni in cui le infrastrutture sono completamente ferme, commenta Berardi, arriva una riposta che si attendeva da tempo.

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