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Associazionismo: “infondate”, assicura il Segretario Belluzzi, le preoccupazioni riguardanti una recente Delibera

Giovanni Giardi aveva nelle scorse ore stigmatizzato l'intervento del Governo. Il Segretario di Stato ricorda come si stia lavorando, insieme alle associazioni, ad una riforma di ampio respiro

23 mag 2022
Sentiamo Giovanni Giardi
Sentiamo Giovanni Giardi

Era stata Repubblica Futura, mercoledì, a portare all'attenzione dell'Aula una Delibera del 25 aprile; esprimendo forti perplessità. Sanare le posizioni non aderenti all'attuale normativa in materia di associazionismo: questa la ratio dell'intervento dell'Esecutivo. Che dispone – a partire dal primo gennaio 2023 – la decadenza di ogni cooperazione con le realtà che non risultino iscritte alla Consulta, e il conseguente stop ai contributi. Ma non solo; a partire dalla stessa data si sollecita lo scioglimento delle associazioni che non si siano “regolarizzate”.

Il tema è molto sentito in Repubblica, vista la forte spinta solidaristica dei cittadini, e l'apporto garantito dal “terzo settore”, specie in ambito sanitario. Dove varie associazioni hanno scelto di non registrarsi; evidentemente non condividendo l'impostazione dell'attuale normativa. Severo il commento di Giovanni Giardi: tra le figure di riferimento, in Repubblica, dell'associazionismo e del volontariato. In un intervento sui social aveva definito infatti la delibera “inconcepibile e paradossale”.

“Preoccupazioni infondate”, ad avviso del Segretario Belluzzi. Insieme alle associazioni stiamo lavorando ad una riforma, assicura; sostenendo al contempo come vi siano situazioni “male interpretate”, e “alimentate ad arte” da alcuni. L'obiettivo è dunque un testo di ampio respiro, da approvare entro fine anno; e che contenga anche tutte le risposte alle problematiche da tempo segnalate dalle associazioni socio-sanitarie. In questo schema la delibera costituirebbe una sorta di finestra temporale, per la regolarizzazione.

“Non comporta alcun onere”, ricorda il Segretario di Stato; che sottolinea poi come la decisione sullo scioglimento spetti unicamente all'autorità giudiziaria. Tutti d'accordo sulla necessità di rivedere la normativa del 2016, afferma dal canto suo Giovanni Giardi; critiche tuttavia sul metodo, adottato dall'Esecutivo.

Nel servizio l'intervista a Giovanni Giardi





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