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Audizione Vertici ISS, Bruschi: “Spesa lievitata di 20 milioni in 3 anni”

In Commissione Sanità anche le novità organizzative su cure primarie e centri salute: a breve operativo il sistema drive-in per effettuare i tamponi

14 ott 2020

Il Segretario alla Sanità Roberto Ciavatta e il Comitato Esecutivo dell'ISS offrono la fotografia di un ripresa difficile, dopo la fase acuta dell'emergenza sanitaria in primavera e, insieme, le soluzioni per la riorganizzazione dei servizi in territorio, impostati anche per prevenire una possibile futura riacutizzazione del Covid. Ma in parallelo, a preoccupare è il quadro economico-gestionale dell'ISS. “Una spesa cresciuta di 20 milioni di euro in 3 anni – spiega il direttore Generale, Alessandra Bruschi – passando da 84 a 105 milioni: spesa importante – dice – in un mercato non libero e dove il bacino di utenti e residenti è più o meno analogo”.

Il Direttore Amministrativo Marcello Forcellini anticipa alcuni dati del bilancio 2019, non ancora approvato, fra disavanzo per l'attività sanitaria e socio-sanitaria e quello discendente dai fondi pensione: un disequilibrio di circa 38 milioni 600mila euro, portando l'istituto “in una situazione di profonda difficoltà”. Alla politica chiede soluzioni, o “aprendo di linee di credito o attingendo ai fondi pensione del primo pilastro “per coprire 10 milioni e pagare la doppia pensione di dicembre”. Dal commissario di maggioranza Maria Luisa Berti (NPR) la richiesta di chiarimenti su una spesa lievitata negli ultimi 3 anni, reiterata da Giancarlo Venturini (PDCS), che richiama su questo una riflessione politica. Se dalle opposizioni, Marica Montemaggi (Libera) sollecita l'atto organizzativo – “punto fermo della scorsa legislatura” – dice -, sempre Venturini replica dicendo: “annunciato nel 2017, illustrato nel 2018, ma non c'é”, auspicando una sua bozza entro l'anno. Da Guerrino Zanotti (Libera) domande sull'aumento per 4 milioni e mezzo di euro di spesa dopo l'entrata in vigore della legge sulla dirigenza medica: “siamo perplessi – dice – visto che quando si lavorava al progetto, le indicazioni erano di altro tenore”.

Attenzione poi focalizzata sulle cure primarie e Centri salute, rispetto alla nuova organizzazione del servizio territoriale, decisa nei giorni scorsi – ricorda la Bruschi – dopo gli incontri con sindacati e operatori. Accanto a una rimodulazione oraria delle visite ordinarie, urgenti o per i prelievi, fatta “per regolare accessi e limitare assembramenti”, arrivano le novità: i tamponi non saranno più effettuati nei centri sanitari, ma centralizzati ed eseguiti con il sistema drive-in nel parcheggio dell'Ospedale, che sarà a breve operativo. Acquistati tre termoscanner e telecamere per garantire sicurezza agli operatori rispetto alla aggressività degli utenti registrata negli ultimi tempi. Si guarda con attenzione al potenziamento dei servizi domiciliari e alla presenza in territorio, con la proposta: l'introduzione della figura “dell'infermiere di Castello”, già “condivisa con i Capitani – dice la Bruschi – ma ancora non valutata positivamente dall'area medica”. Ancora, dal Direttore generale arriva la richiesta di una nuova struttura: “Rispetto ai milioni spesi in questi anni per i rattoppi fatti – dice - costava meno un nuovo ospedale”.


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