Avvistati velivoli libici in Egitto e in Europa. Il Rais tenterebbe una mediazione

Dopo giorni di notizie contraddittorie, o totalmente inventate dalla propaganda, una quasi-certezza. Al Zawiyah, la spina nel fianco di Gheddafi, a due passi da Tripoli, è nelle mani delle forze filogovernative. Per ore, nel pomeriggio, la tv di Stato ha trasmesso le immagini di manifestanti pro-Raìs, per le strade della Città. In mattinata, invece, l’ennesima bufala circa una fuga di Gheddafi dal Paese. Il Colonnello, al momento, non ha nessuna intenzione di andarsene, anche perché le forze armate dei rivoltosi appaiono in affanno pure sul fronte della Cirenaica, dove in giornata si è combattuto a Ben Jawad e dove sarebbero stati bombardati depositi di greggio a Ras Lanuf e Brega. Una taglia di circa 290.000 euro è stata posta dalle autorità fedeli a Gheddafi per la cattura del capo del Governo Provvisorio Ribelle Abdel Jalil. Probabile, intanto, un tentativo di mediazione a tutto campo, del Governo di Tripoli, per scongiurare la no-fly zone. Un Falcon libico, con un emissario di Gheddafi, sarebbe atterrato in Egitto per consegnare - secondo quanto dichiarato dal Ministro italiano Frattini - una lettera alla Lega Araba. Si parlava poi di altri velivoli diretti a Bruxelles - via Italia - con a bordo due uomini incaricati da Gheddafi di partecipare a riunioni della UE e della Nato. Notizia smentita, nelle ore successive, sia da Roma che da Bruxelles. Ma secondo alcune fonti un mediatore libico sarebbe in procinto di incontrare il capo della diplomazia portoghese Luis Amado, alla vigilia di una riunione dei ministri degli Esteri europei.

Gianmarco Morosini

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