Baby gang, tra solitudine ed individualismo l'analisi della professoressa Sanese

Dal presunto capo della baby gang che nel riminese aveva tentato una rapina, 14 anni e già ricercato a Milano, ai vandali che hanno distrutto la scuola a Novafeltria. Imprevedibili, lucidi, violenti. Non più figli del degrado sociale, ma di famiglie talvolta anche facoltose, o considerate 'perbene'.

Il trend è in crescita, e solleva domande potenti, alla luce di un individualismo sfrenato in cui ciascuno individuo diventa legge a se stesso.
A Riccione la scorsa primavera fece discutere il caso del palpeggiatore seriale, che aveva appena 17 anni, arrestato dai carabinieri.

“Occorre porre le condizioni affinché le giovani generazioni siano messe di fronte alle proprie responsabilità ed al proprio ruolo di cittadini consapevoli” commenta il comandante dei carabinieri della Perla Verde, Marco Califano, che ricorda come l'Arma organizzi ogni anno incontri con giovani studenti, per stimolarli su tematiche come senso civico e cultura della legalità. È prevenzione la parola chiave insomma, “Realizzare una società migliore sì può, - conclude il Capitano Califano- purché siano create le condizioni affinché siano i cittadini del domani- i nostri ragazzi- a volerlo fortemente e nella piena consapevolezza.

Nel video l'intervento della professoressa Vittoria Maioli Sanese, psicologa della famiglia

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