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Banca Centrale: 'Nessun altro istituto è a rischio'

1 apr 2006
Banca Centrale: 'Nessun altro istituto è a rischio'
'Nessuna banca è in crisi, nessuna ispezione è in corso, non ci sono risparmiatori in fuga, il polverone alzato dopo la vicenda della Banca del Titano è del tutto destituito da ogni fondamento'. Il direttore della Banca Centrale, Luca Papi, tuona la sua indignazione per le voci che si sono diffuse all’indomani del commissariamento della Banca del Titano e pubblicate da alcuni giornali, e annuncia ricorso alle vie legali contro notizie che definisce assolutamente infondate, che creano allarme ingiustificato e provocano turbativa. 'Non solo – dichiara – non ci sono altri istituti di credito in difficoltà, ma non c’è neppure alcuna attività di verifica avviata, al di là dei normali e periodici controlli e non c’è nessuna banca in liquidazione, come erroneamente è stato detto'. Chiarimenti che anche l’ABS, l’Associazione Bancaria Sammarinese, si sente di fare con una nota divulgata alle redazioni. 'La Banca del Titano – spiega poi Stefano Caringi, responsabile degli ispettori per la Banca Centrale, 30 anni al servizio della Banca d’Italia e titolare delle più complicate verifiche finanziarie della penisola – è semplicemente in regime di amministrazione controllata, il che significa che i commissari hanno l’incarico di riportare l’istituto di credito ad una sana e prudente gestione, senza far rischiare ai risparmiatori neppure un euro. Per questo la Banca Centrale è pronta ad intervenire, nel caso fosse necessario, per garantire la liquidità indispensabile. Ma prima gli ispettori dovranno terminare il loro lavoro, spulciare i conti, verificare le attività e le passività, fissare le eventuali sofferenze'. A mettere l’accento sui controlli è il segretario di Stato alle Finanze, Pier Marino Mularoni, che sottolinea come il primo obiettivo del commissariamento sia la tutela dei risparmiatori e dell’intero sistema sammarinese della finanza e del credito. 'Un sistema sano - dichiara - in espansione e garantito proprio dall’attività ispettiva della banca Centrale che in questi due anni ha avuto a disposizione tutti gli strumenti normativi per agire in piena autonomia. Lasciamo la battaglia politica fuori da questa vicenda – afferma – lasciamo alla Banca Centrale il ruolo di garante del sistema. Contrariamente a quanto qualcuno afferma – conclude Mularoni – in questi due anni di governo straordinario non sono state rilasciate nuove licenze, ma si è costruito l’impianto legislativo per consentire alla Banca Centrale di svolgere appieno il suo ruolo di controllo in piena e insindacabile autonomia'.

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