Il basket sammarinese in lutto per la morte di Umberto Briganti

Non solo fratelli gemelli, soprattutto amici. 18 anni appena compiuti e una grande passione: il basket. Entrambi nell’under 18 della pallacanestro Titano. Sempre insieme Umberto ed Edoardo Briganti, sul campo e fuori. Come sabato sera, quando scendono in riviera per divertirsi con gli amici. Tornano a Casole intorno alle 5, a bordo della stessa moto: Umberto guida. Sono quasi arrivati, manca davvero poco. Ma in via Terza Gualdaria ad una curva Umberto perde il controllo del mezzo, forse per un colpo di sonno. La moto va a sbattere contro il muretto di una casa sbalzandoli a terra. La botta, tremenda, richiama in strada alcuni abitanti della zona. All’inizio sembra Edoardo il più grave. E’ a terra che si lamenta; ha riportato la frattura scomposta del femore. Mentre Umberto, vigile, è in piedi, appoggiato al muro, vicino al fratello. “Si sono sempre preoccupati l’uno dell’altro”, ci ha raccontato una testimone. Poi l’arrivo della gendarmeria, dell’ambulanza e i primi soccorsi. Nel frattempo Umberto perde i sensi. Si riprende, sviene nuovamente. I sanitari fanno di tutto per rianimarlo, ma il suo cuore cede. A Casole sono tutti sconvolti. Qui si conoscono tutti, e tutti conoscono la famiglia Briganti. I compagni di squadra di Umberto sono distrutti, alcuni erano con lui ed Edoardo poco prima dell’incidente, in un locale sul mare. “Umbi ha lasciato in tutti noi un vuoto enorme” – scrive la Pallacanestro Titano, che ricorda come solo poche settimane fa indossasse la divisa biancazzurra ai Campionati europei di Malta. Pochi mesi prima aveva debuttato con la prima squadra del Titano realizzando il suo primo canestro tra gli adulti.

Monica Fabbri

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