E' stato il giorno degli onori, dell'orgoglio e della commozione negli occhi dei bersaglieri italiani, che alle 8 hanno svegliato Rimini al suono delle fanfare per l'ultimo giorno del 53/o raduno dell'Associazione nazionale. Da domani si penserà all'edizione 2016 a Palermo, ma intanto solo oggi a Rimini sono arrivati più di 200 pullman per un'edizione che ha superato le attese: 60mila bersaglieri, tra quelli in servizio e in congedo, oltre alle famiglie, agli amici e ai simpatizzanti, per un totale di 120 mila presenze. Non solo dall'Italia ma anche dall'estero, come Canada e Stati Uniti. In mattinata l'appuntamento più atteso, la sfilata a passo di corsa che dal centro storico si è conclusa al Lungomare Murri, accompagnata dal suono delle oltre 60 fanfare. Dopo la tradizionale cerimonia alla presenza delle autorità, che ha visto sul palco tra gli altri il sottosegretario alla Difesa, Domenico Rossi, il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Gen. C.A. Danilo Errico, il presidente dell'associazione nazionale Bersaglieri, generale Marcello Cataldi, la sfilata è partita da Castel Sismondo in Piazza Malatesta, passando poi in piazza Cavour e percorrendo via Gambalunga, viale Principe Amedeo, fino al lungomare in Piazzale Kennedy. Al termine il passaggio della stecca tra Rimini e Palermo, sede del raduno 2016. Per Rimini il raduno dei bersaglieri, che mancava da 35 anni, è stata un'occasione importante che ha coinvolto non solo le istituzioni, ma anche quanti dell'accoglienza fanno una professione. Simbolo del benvenuto è stato il villaggio del Bersagliere, dove 20 ristoratori hanno preparato eccellenze enogastronomiche. Simbolo invece delle memoria della città è stata la mostra storica alla Sala dell'Arengo, con cimeli della Prima Guerra Mondiale, di cui quest'anno ricorre il Centenario. Guerra che colpì particolarmente Rimini, prima città italiana ad essere bombardata dagli austriaci il 25 maggio 1915.
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