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Uno Bianca, Occhipinti in semilibertà

9 gen 2012
Uno Bianca, Occhipinti in semilibertà
Uno Bianca, Occhipinti in semilibertà
Marino Occhipinti è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio della guardia giurata Carlo Beccari, compiuto durante un assalto a un furgone portavalori davanti alla Coop di Casalecchio, il 19 febbraio 1988. Ex poliziotto della Squadra mobile di Bologna, è in carcere a Padova dal 1994 ed ha già usufruito di un permesso nel 2010. Il suo avvocato aveva presentato l'istanza di semilibertà per permettergli di trascorrere fuori dal carcere parte del giorno e partecipare ad attività lavorative o sociali. Una possibilità prevista dalla legge quando i condannati all'ergastolo hanno scontato 20 anni di reclusione. La banca della Uno Bianca, un gruppo criminale guidato da Fabio Savi, era composta da poliziotti. In azione tra il 1987 e il 1994 in Emilia Romagna, causò 24 morti, 102 feriti, 103 azioni criminali. "Siamo fuori dalla grazia di Dio", ha dichiarato Rosanna Zecchi, presidente dell'associazione dei familiari delle vittime della Uno Bianca. "Occhipinti, ricorda, ha ucciso una persona, un giovane. Poi si è dissociato dicendo che fu un atto di debolezza. Ma non è stato così: rimase zitto per sette anni. Se avesse parlato, altri si sarebbero potuti salvare. Lui sapeva che cosa agiva nella questura di Bologna". Luigi Beccari, il padre 75enne di Carlo, la guardia giurata uccisa durante l'assalto al furgone, ha sempre dichiarato di non poter perdonare. "Sono avvelenato, siamo tutti avvelenati", commenta. "Io ho un figlio morto, e ora sono solo, in una carrozzina. Mia moglie è in una casa di riposo e non abbiamo nessuno. Quel delinquente lì, conclude, deve stare dentro".

Sonia Tura

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