C’e’ ottimismo da parte dei produttori vitivinicoli della Repubblica per la vendemmia 2004. Al Consorzio vini tipici di San Marino si respira un clima sereno. Quella di quest’anno è infatti un’annata che si prefigura buona sia per quantità che per qualità. Tutto merito dell’andamento climatico che ha favorito un ottimo sviluppo vegetativo dei vigneti e che ha portato un incremento della quantità con una qualità altrettanto elevata. La vendemmia in Repubblica ha avuto il suo avvio lunedì scorso con la raccolta delle uve Chardonnay, Pinot Bianco e Moscati precoci. Anche se si tratta di quantitativi modesti - circa 600 quintali di prodotto- gli acini presentano valori ottimali. La raccolta riprenderà il 20 settembre e si concluderà a metà ottobre con le varietà più diffuse e tardive come il Biancale, il Sangiovese, il Rebola. Se le previsioni saranno rispettate quest'autunno dovrebbero entrare nelle cantine del consorzio quasi 14000 quintali di uve, un 20/30% in più di produzione considerando che la media oscilla tra i 12000 e i 13000 quintali. I produttori possono tirare un sospiro di sollievo anche se cautela e scaramanzia anche in questo caso sono d’obbligo. Il 2002 e 2003 sono stati infatti anni difficili per i vitigni colpiti prima da piogge con grandinate che ne hanno compromesso la qualità, poi da un caldo africano che seppur producendo ottima qualità ha fatto toccare a San Marino i minimi storici in quanto a produzione: l’anno scorso sono stati infatti raccolti solo 900 quintali di uva. Dal Consorzio ci spiegano che quest’anno lo sviluppo vegetativo dei vigneti è in ritardo di 15 giorni rispetto alla maturazione normale; dal punto di vista qualitativo questo rappresenta un vantaggio poiché la maturazione sta avvenendo in condizioni climatiche e temperature ideali per la vite. Insomma, la vendemmia di quest’anno sarà senza preoccupazioni, lontana dalle tensioni di quella del 2003 e i produttori si aspettano- sempre facendo i debiti scongiuri - un’annata da ricordare.
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