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Cambiare nome si può: un decreto fissa le precedure

19 gen 2007
Grotteschi o buffi, che danno luogo a spiacevoli omonimie e doppi sensi o omonimie poco gradite. E’ probabile che davvero, per qualcuno, nome e cognome rappresentino, invece che un segno di appartenenza, una vera e propria condanna. Da oggi la soluzione c’è: previa convincente motivazione, cambiare nome e cognome si può.
Sarà un decreto delegato a dettare le norme e circoscrivere i casi in cui è consentito mutare o aggiungendo o modificando, cognomi che appaiano ridicoli o vergognosi, in caso di omonimie che generino confusioni nella identificazione della persona, per motivi altri che meritino tutela in base all’ordinamento giuridico.
L’interessato dovrà fare domanda con istanza diretta al commissario della legge, indicando generalità e motivi della richiesta di modifica. Le richieste ritenute meritevoli di considerazione verranno affisse e rese pubbliche per 30 giorni all’albo del Tribunale, a Palazzo Pubblico e all’Ufficio di Stato Civile, perché chiunche voglia presenti opposizione alla richiesta.
In caso di decisione favorevole da parte del Tribunale, sarà l’ufficio di Stato Civile a modificare i documenti, dall’atto di nascita a quello di matrimonio del richiedente, ma anche di quanti ne abbiano ereditato il cognome, a partire dai figli.

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