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Cannabis terapeutica: lavoro è in fase avanzata. Authority Sanitaria: "Aspettiamo indicazioni dalla politica"

di Mauro Torresi
5 gen 2020
Una pianta di Cannabis e il Monte Titano
Una pianta di Cannabis e il Monte Titano

Il tema è tornato in auge dopo la recente apertura della Cassazione sulla coltivazione casalinga della cannabis. Sul Titano tali sostanze non sono ancora permesse, ma si prospettano alcune possibili aperture, in primis sull'utilizzo terapeutico della cannabis. Il gruppo di lavoro formato per approfondire la questione è infatti arrivato a una bozza di possibile normativa. Il team era composto da rappresentanti delle istituzioni sanitarie e del passato Governo e, come spiega il direttore dell'Authority Sanitaria, Gabriele Rinaldi, ha già individuato le patologie per le quali la cannabis si potrebbe sfruttare, la composizione, i dosaggi, la tipologia di paziente e chi potrebbe prescriverla. Approfondimento, poi, sui risultati clinici, gli eventuali effetti collaterali e su chi si occuperà dei controlli.

Il lavoro è a un livello avanzato, spiega Rinaldi. Tra le ipotesi discusse, quella di rendersi disponibili a produrre cannabis anche per l'Italia in caso di bisogno. In un momento successivo, il gruppo ha approfondito l'eventuale introduzione della cosiddetta “cannabis light”, cioè quella a bassa concentrazione di principi attivi. Anche in questo caso, prosegue il presidente dell'Authority, “molte cose sono state già definite”. A questo punto tutto passa alla politica che dovrà occuparsi della questione per farla eventualmente diventare legge. “Aspettiamo indicazioni”, afferma Rinaldi che aggiunge: “La preoccupazione è non togliere un'opportunità terapeutica a chi potrebbe averne bisogno”.

Nei mesi scorsi l'approvazione dell'istanza d'Arengo che punta a un passo ulteriore: la regolamentazione per scopi ricreativi. Il tema 'cannabis' era presente nei programmi elettorali di tre forze politiche della nuova maggioranza, Rete e Domani Motus Liberi per la coalizione Dim e Noi per la Repubblica. Al momento sono altre le priorità da affrontare ma, se la questione sarà trattata, il capogruppo di Rete, Matteo Zeppa, anticipa che sarà lasciata libertà di voto. 


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