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Caos targhe San Marino: con la crisi del Governo italiano, slitta la possibile soluzione

Problema analogo anche per Svizzera, Principato di Monaco e Vaticano, in quanto extra-ue

di Luca Salvatori
12 ago 2019
tutto fermo sul caos targhe
tutto fermo sul caos targhe

Con la crisi politica in Italia, si allontana anche la soluzione del caos targhe estere: problema che interessa San Marino, ma anche la Svizzera – in particolare il Canton Ticino – e il Principato di Monaco. In tutte e tre le realtà, migliaia i frontalieri.

La crisi politica in Italia ha implicazioni anche a San Marino, in Svizzera e nel Principato di Monaco, dove da mesi si attende una via d'uscita al caos targhe. Saltata la possibilità di una soluzione, attraverso un emendamento al decreto sicurezza bis, si stava valutando l'alternativa di introdurre modifiche direttamente al codice della strada italiano ma ora, con la crisi del governo Conte, tutto slitta in avanti, a tempo indeterminato. “Restiamo in stretto contatto con le autorità italiane ma – dichiara il Segretario di Stato agli Affari Esteri Nicola Renzi – la crisi politica in atto ha ripercussioni sui lavori parlamentari. E sulle loro dinamiche interne, non abbiamo alcuna voce in capitolo”. Dunque, al momento, il “dossier targhe” resta inevitabilmente in sospeso, con effetti negativi per San Marino, per la Svizzera e il Principato di Monaco, come conferma Roberto Parodi, Segretario dell'Associazione Frontalieri di Ventimiglia, che ha seguito costantemente l'evoluzione della situazione, in stretto contatto con alcuni parlamentari italiani. “Finora – ci ha detto – da noi c'è stata tolleranza su multe e confische ma di fatto siamo fuorilegge in Italia, se guidiamo mezzi con targa monegasca, per lavoro o semplicemente per tornare a casa. E in caso di incidente tutto si complica”. Tolleranza, da parte delle forze dell'ordine, come in Emilia Romagna per le targhe sammarinesi, ma alcune multe e confische ci sono state, anche se, di recente, non sono stati resi pubblici nuovi casi.


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