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In carcere due ragazze, una russa di 25 anni e una riminese di 28, accusate di aver ricattato un sudamericano

9 giu 2011
Filmavano e fotografavano tutto, non solo immagini in pose osè, con il ricattato di turno. Ogni volta che si facevano consegnare il denaro – di solito avveniva in automobile, in qualche parcheggio - riprendevano la scena tramite questa microcamera, inserita in un falso bottone di questo borsello. E proprio questa abitudine ha finito per incastrarle definitivamente. Tutto è partito dalla denuncia di un sudamericano 33enne, fidanzato con una commerciante sammarinese. Una dipendente del negozio di quest’ultima, dopo il licenziamento, aveva iniziato a frequentare l’uomo, proponendogli un rapporto a 3 insieme ad un’amica russa. Nel corso di un rapporto le 2 lo avevano fotografato iniziando poi a ricattarlo con richieste di denaro sempre più esose. Il sudamericano ha finito così per raccontare tutto alla Polizia, che ha arrestato le ricattatrici in flagranza di reato subito dopo la consegna di una somma di denaro. Ma non si trattava di un caso isolato. Nei computer delle giovani sono state trovate foto compromettenti con altre persone. Gente facoltosa – affermano le Forze dell’Ordine - padri di famiglia. Le due ragazze si facevano spesso accompagnare, per la consegna di denaro da un 31enne riccionese, fidanzato della giovane russa. Lo spacciavano per carabiniere, invitando così i malcapitati a non fare scherzi. Lui è stato denunciato a piede libero. Per le due giovani è scattato l’arresto in carcere.
Nel video l'intervista a Luciano Baglioni.

Gianmarco Morosini

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