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Caro-spesa: botta e risposta tra Usc e Csdl

Il sindacato denuncia: "Generi alimentari più cari sul Titano"; commercianti: "Macchina del fango". Sui costi bancari più alti, Merlini: "Non riusciamo a fare fronte comune neppure rispetto a problemi che ci riguardano tutti"

di Monica Fabbri
13 feb 2023

Sull'inflazione si consuma l'ennesimo scontro a distanza. Da una parte la Csdl che - numeri alla mano - punta il dito contro prezzi dei generi alimentari più alti a San Marinodice - rispetto al circondario, dall'altra Unione Commercianti, che l'accusa di diffondere “dati distorti”, poiché raccolti presso tre supermercati su cinque, includendo anche le piccole realtà. Insomma, un copione che si ripete.

L'ultimo botta e riposta risale all'anno scorso: nell'occasione entrò nella querelle anche un noto supermercato del Titano, che presentò scontrini meno cari dell'11%. Usc torna quindi ad alzare la voce, parla di macchina del fango, ritenendo offensivo nei confronti del consumatore scrivere di una convenienza così rilevante fuori confine, quando la maggior parte dei cittadini – fa notare – fa la spesa in territorio. Illazioni che – denuncia - “stanno creando danni enormi a tutti i lavoratori del settore e al sistema paese”. Soprattutto rimarca l'enorme differenza dei costi bancari sostenuti dalle aziende commerciali sammarinesi, “costi che da anni – accusa - continuano a lievitare nell'indifferenza delle parti sociali”. Riprende infine le parole usate da Merlini nell'ultima puntata di Csdl Informa: Se ci sono “furbetti che fanno la cresta” – afferma Usc - vanno denunciati nelle sedi opportune ma con prove alla mano".

“Non c'è nulla di illegale nel voler guadagnare più del normale” – replica a sua volta il Segretario della Csdl, “viene fatto perché la gente è costretta a fare spesa in territorio, sia per difficoltà di movimento sia per raggiungere la famigerata quota Smac deducibile”. Riguardo ai numeri, “li pubblica l'Ufficio Statistica e sono ufficiali”. “Se Usc ha prove per contestarli – aggiunge Merlini - lo faccia pure”.

Su un punto, invece, commercianti e sindacato concordano: i costi bancari a San Marino sono più alti che in Italia. Problema che però non riguarda solo le imprese, ma tutti i cittadini, manda a dire Merlini. Non siamo indifferenti, ma il problema – spiega - “è che non possiamo fare fronte comune neppure rispetto alle difficoltà che ci riguardano tutti”. Resta la disponibilità al confronto sulle soluzioni, “ma da parte dell'Usc – provoca - non le ho mai sentite”. Insomma, la questione continua a dividere, con toni anche aspri. Fino alla prossima puntata.





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