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Carovita: aumentano le richieste di aiuto alla Caritas

C'è chi fa domanda allo Stato per il reddito minimo familiare ma i parametri - accusano dal sindacato - ne limitano l'accesso solo a pochi casi

di Monica Fabbri
26 mag 2022

L’impatto economico del Covid non si è esaurito, ed ora sul bilancio delle famiglie pesano anche materie prime alle stelle e carovita. La povertà in Italia è salita ai massimi da 15 anni, con oltre 1 milione di nuovi poveri e conseguente incremento degli assistiti. A San Marino parlare di povertà non stupisce più. Lo sanno bene Caritas e Sums, che hanno visto aumentare le richieste di aiuto. Da Gennaio al 25 maggio si sono rivolti alla Caritas 66 famiglie, 4 in più del 2021, per un totale di 165 fra cittadini e residenti. Ogni mese 57 persone, perlopiù donne. Numeri da non sottovalutare se rapportati ad una piccola realtà. Le principali esigenze riguardano casa, lavoro, utenze e mense scolastiche. In merito al contributo dello Stato, come noto, dal 2020 lo strumento del credito sociale è stato sostituito dal reddito minimo familiare, che ha cambiato parametri e cifre. Un'ulteriore modifica, nel 2021, ha alzato la quota elargita. Per ogni nucleo familiare si considerano 650 euro mensili, maggiorati di 150 euro per il coniuge, il convivente more uxorio o per il contraente l'unione civile e di altri 100 euro per ulteriori conviventi come i figli. A questa somma, va aggiunto un massimo di 400 euro per l'affitto e va detratto qualunque introito, compresi assegni familiari, interessi, mantenimento da un ex coniuge ed eventuali donazioni di parenti o amici. Tra i requisiti richiesti: non più di 12.000 euro in banca e l'iscrizione alle liste di avviamento al lavoro. Criteri stringenti, che di fatto limitano lo strumento ai disoccupati – denuncia il sindacato. Eppure sul Titano ci sono diversi gradi di povertà, che necessitano di sostegno per vivere dignitosamente. Dalla Csu raccontano l'amarezza nel comunicare a chi versa in evidente difficoltà che non rientra nei parametri stabiliti. Come per quei casi che, pur percependo un sussidio, avendo figli a carico e non riuscendo a far quadrare i conti, non pagano l'affitto, con tutti gli aggravi del caso, fino allo sfratto esecutivo.





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