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Caso targhe, nessuna modifica nel decreto sicurezza bis

Fonti dell'Interno fanno però sapere che in fase di conversione del Dl è una delle ipotesi da affrontare

di Francesca Biliotti
11 giu 2019
Una targa sammarinese
Una targa sammarinese

Era un Consiglio dei Ministri molto atteso, perché era il primo dopo il voto europeo e anche il primo dopo la conferenza stampa in cui il presidente Conte minacciava le dimissioni in assenza di risposte chiare dagli alleati. C'era dunque grande attesa mediatica, col governo che si è riunito con due ore di ritardo rispetto al previsto, per discutere di decreto sicurezza bis. La notizia che interessa San Marino, ossia le modifiche sulla questione targhe estere, in questo nuovo testo non c'è. Nei 18 articoli non se ne parla. Ma fonti del ministero dell'Interno ci dicono che in fase di conversione di questo nuovo decreto, quando cioè dovrà divenire legge del Parlamento, è una delle ipotesi da affrontare. C'è poi una circolare pubblicata il 4 giugno, con la quale il ministero degli Interni annuncia la predisposizione di una modifica normativa, dunque l'intenzione di modificare le regole esistenti c'è, ma purtroppo i tempi si dilatano e bisognerà attendere ancora. Ricordiamo che il decreto riguarda il divieto di guidare un'auto con targa straniera da parte di chi risulta residente in Italia da 60 giorni. Infine due flash dal decreto sicurezza bis, che per la lotta all'immigrazione clandestina prevede la confisca del mezzo per chi viola i divieti di ingresso, con multa da 10 a 50mila euro per comandante, armatore e proprietario, e norme anti violenza negli stadi e manifestazioni sportive, con Daspo esteso anche per episodi avvenuti all'estero, oltre a misure per impedire “forme di rapporto opaco tra società sportive e tifosi colpiti da Daspo”.


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