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“Caso titoli”: nell'elenco dei rinviati a giudizio non figura Confuorti. Grandoni verso l'archiviazione

Si ridimensionano i possibili effetti penali della vicenda. Oggi la notizia del decreto di rinvio a giudizio firmato dal Commissario della Legge Morsiani. Pendente, tuttavia, un'istanza di ricusazione

20 gen 2021

Poteva essere un terremoto; in realtà la vicenda titoli, almeno da un punto di vista penale, appare ridimensionata, leggendo per intero il decreto di rinvio a giudizio. Nella prima parte – dove viene esplicitato in modo organico il quadro indiziario - la lista di accuse è lunga e pesante. E' il caso ad esempio della contestazione forse più grave, quella di associazione a delinquere, nei confronti di Marino Grandoni ed i vertici di Banca CIS: Daniele Guidi, Emilio Gianatti e Marco Mularoni.

Senonché, nella parte conclusiva del decreto, Simon Luca Morsiani riconosce come alla luce delle risultanze disponibili, non sia stata raggiunta univoca prova della sussistenza dell'elemento doloso per numerosi capi di imputazione; in particolare non sarebbe allo stato dimostrabile in modo solido il disegno criminoso unitario ipotizzato. Da qui la trasmissione degli atti, al Procuratore del Fisco, per un parere in merito all'archiviazione di varie ipotesi di reato. Come la corruzione, la truffa. O come l'interesse privato in atti d'ufficio precedentemente contestato – in questo caso - all'ex DG di Banca Centrale Lorenzo Savorelli e ai funzionari e membri della vigilanza Siotto, Sommella e Granata, oltre a Roberto Venturini: il Commissario preposto alla LCA di Asset.

La vicenda è quella che portò alla liquidazione dell'istituto; con conseguenze, anche politiche, estremamente rilevanti. Non è l'unico fatto controverso della recente storia sammarinese citato nel documento; si affrontano infatti le vicissitudini di Carisp e la questione del bilancio 2016. Ma anche in questo caso, per le contestazioni di amministrazione infedele ai membri dell'allora CdA, la via indicata è quella dell'archiviazione, così come per le accuse nei confronti dell'ex Direttore di BCSM Roberto Moretti.

Infine il “cuore” dell'inchiesta: l'operazione di acquisto di titoli Demeter, e qui la richiesta di rinvio a giudizio è confermata a tutti gli effetti per Savorelli, Siotto, Sommella e il consulente del CIS Mario Fabiani; accusati a vario titolo di amministrazione infedele e rivelazione di segreto d'ufficio. Amministrazione infedele che resta contestata anche ai vertici di Banca CIS Guidi, Gianatti e Mularoni, così come il reato di concorso in bancarotta. L'efficacia del decreto di rinvio a giudizio è tuttavia al momento sospesa, poiché risulta pendente un'istanza di ricusazione di Morsiani da parte di Marino Grandoni. Che con ogni probabilità, anche se il processo si dovesse tenere, non sarà alla sbarra, essendo quasi scontata – a questo punto – l'archiviazione del capo di imputazione che lo riguarda. Nell'elenco dei rinviati a giudizio si registra infine l'assenza di Francesco Confuorti, ritenuto da molti il “regista esterno” dell'operazione titoli, così come quella dell'ex presidente di BCSM Grais. Nessuna traccia, poi, di esponenti politici, a dispetto di alcuni rumors dei mesi scorsi.

In una nota gli avvocati Massimo Dinoia, Fabio Federico e Chiara Taddei scrivono: "Questo è solo l'inizio. Prendiamo  atto con soddisfazione che il Commissario della Legge ha, lui stesso, già chiesto l’archiviazione di quasi tutti i capi di incolpazione, che originariamente aveva ipotizzato nei confronti del dott. Daniele Guidi. Finalmente cominciano a cadere una dopo l’altra le accuse contro di lui ed arriverà presto anche il giorno in cui non ne resterà più alcuna"




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