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A Cattolica una violenta lite finisce in tragedia

7 feb 2007
Carabinieri
Carabinieri
Si è presentato lui stesso dai carabinieri, per confessare. Ma spiegare ciò che era accaduto – in quella notte di follia - non è stato affatto facile perché Konstantin Kartashov 26 anni, russo, è sordomuto.
Come diversi ragazzi dell’est europeo con questo handicap, viveva vendendo piccoli pupazzetti sui treni e nei ristoranti. Si è espresso a gesti, com’è solito fare; dopo un po’ i militari hanno capito. Konstantin aveva ucciso, aveva ucciso un suo connazionale, nel corso di una lite per la spartizione degli spiccioli incassati dalla vendita dei gadget.
Il 31enne Grigory Lapkin, la vittima, pare fosse un duro. In gergo li chiamano “brigadieri”: sono anch’essi sordomuti, ma -per così dire- di un grado più alto: gestiscono il traffico in una certa zona, incassano una percentuale delle somme incassate da questi disperati. Se non si paga il pizzo son botte; in alcuni casi vengono rubati i documenti d’identità costringendo i ribelli a tornare in Patria. Forse Konstantin ha reagito.
La rissa è scoppiata nel residence dove abitava il ragazzo ucciso. Erano in 4 ieri sera nell’appartamento e avevano bevuto tanto. Poi la furibonda discussione tra Grigory e Konstantin: quest’ultimo aspetta che il capo zona se ne vada a letto, quindi prende un coltello da cucina, entra in camera e lo colpisce alla gola con alcuni fendenti. E’ da poco passata mezzanotte. Konstantin Kartashov non tenta la fuga, va a costituirsi. I carabinieri di Riccione troveranno nel residence il corpo della vittima in un lago di sangue. Sul posto anche i due russi che hanno assistito all’omicidio. Intanto proseguono le indagini per fare piena luce sull’episodio.

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