Celebrati i funerali dei sei parà caduti a Kabul

Celebrati i funerali dei sei parà caduti a Kabul.
Uniti dalla stessa commozione, politici, autorità militari, gente comune ai funerali solenni dei sei parà morti a Kabul. La bandiera tricolore avvolge le sei bare, a significare l’abbraccio di un intero Paese per chi è morto nel difendere la libertà e la pace. La folla si stringe intorno alle famiglie dei caduti: un dolore composto, il loro, vissuto nella dignità del silenzio. Lo stesso decoroso silenzio dei quattro militari feriti nel medesimo attentato, rientrati in patria ieri notte. Occhi lucidi come quelli dei tanti commilitoni della Folgore presenti per l’ultimo saluto ad Antonio, Davide, Giandomenico, Massimiliano, Matteo e Roberto. Per nome, uno ad uno, li ricorda anche Monsignor Vincenzo Pelvi, ordinario militare per l’Italia, esaltando le loro vite al servizio degli altri.
Durante la funzione viene letto il messaggio di cordoglio di Sua Santità Benedetto XVI. Sul finire della cerimonia poi l’ex parà Gianfranco Paglia, costretto su una sedia a rotelle dopo essere rimasto ferito in Somalia, recita la Preghiera del Paracadutista. Accanto Martin, il figlio di sette anni di Antonio Fortunato, con in testa il basco amaranto della Folgore. Il piccolo aveva già commosso tutti alzandosi dalla sedia e andando ad accarezzare la foto del padre deposta sulla bara.
Alle 11 di stamane, in contemporanea con i funerali di Stato, si è tenuta una messa di suffragio anche in Duomo a Rimini. La cerimonia, organizzata dal settimo reggimento aviazione dell’esercito “Vega”, è stata officiata dal vescovo Francesco Lambiasi.

Silvia Pelliccioni

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