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Cento tele per ricordare Dante

23 ott 2004
Cento tele per ricordare Dante
Dante e la Romagna, i legami del 'ghibellin fuggiasco' con le nostre terre. Su tela i passaggi più significativi con cui l'Alighieri ha parlato della Romagna: il Mastin Vecchio di Verucchio, Rimini, Paolo de' Malatesti e Francesca da Polenta, Cattolica e il vento di Focara, San Leo, i Carpegna, i guelfi e i ghibellini. La Mostra di Raffaello Mori presenta 'intera serie delle grandi tele e dei bozzetti, che l’artista ha dedicato a Inferno, Purgatorio e Paradiso, sottolineando l'attualità del messaggio dantesco con riferimenti alla serietà contemporanea ed ai vizi ed alle virtù che l'uomo porta da sempre con sé. In anteprima mondiale le 33 tele del Paradiso. Molto suggestivi anche i bozzetti del Purgatorio e le tele dell’Inferno a testimonianza di quanti spunti l’uomo contemporaneo riesca ad attingere dal confronto con un’opera che si presenta ancora attuale. L’allestimento della mostra, all’interno delle 26 celle dell’antico Monastero di clausura, risulta senza dubbio efficace e consente al visitatore di rivivere, almeno in parte, le emozioni provate da Dante Alighieri ogni volta che entrò e uscì dai gironi infernali e dai cieli del paradiso.
Ingresso libero per la mostra aperta ieri che avrà come attività parallele una “Lectura Dantis “pubblica e alcuni Masters danteschi riservati a docenti e studenti delle scuole di San Marino.

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