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Centrale del latte: Simona Michelotti replica ad Antonella Mularoni

25 set 2014
Centrale del latte: Simona Michelotti replica ad Antonella MularoniCentrale del latte: Simona Michelotti replica ad Antonella Mularoni
Centrale del latte: Simona Michelotti replica ad Antonella Mularoni - “Con i suoi comunicati stampa il segretario al Territorio sta dando una brutta immagine dell'industr...
“Se il Segretario fosse stato seriamente interessato non si sarebbe limitato ad un paio di telefonate, ma avrebbe dovuto avviare un tavolo formale di confronto”. Simona Michelotti, figura di riferimento dell'imprenditoria sammarinese, respinge al mittente le accuse di inerzia avanzate da Antonella Mularoni. Il tema è sempre quello della privatizzazione della Centrale del Latte. Quanto meno dal 2012 – aveva affermato ieri il segretario al Territorio – non è arrivata alcune proposta concreta dagli imprenditori sammarinesi. Oggi la replica della Michelotti, che ha ricordato che – dopo la manifestazione di interesse del 2011 – la trattativa non si è avviata a causa di traversie politiche e recessione. “Ma la fidejussione da me prestata all'epoca – ha sottolineato – è ancora in essere e ne sto ancora pagando gli interessi”. Il segretario al Territorio ha ricordato che, dopo l'insediamento, aveva contattato telefonicamente la Michelotti per sapere se vi fosse ancora un interessamento interno all'investimento; le ho suggerito – afferma il Presidente del Gruppo SIT – di rilanciare il progetto coinvolgendo anche associazioni di categoria e grande distribuzione. Ma la Mularoni ha ricordato che, dopo mesi, non è arrivato nulla. E' giunta invece la manifestazione di interesse di una azienda piemontese. “Perchè mai – si chiede allora l'imprenditrice – perdere tempo in una polemica sterile invece di valorizzare questa nuova opportunità?”. Nel frattempo proseguono le critiche dell'UPR. “Non capiamo perché la Centrale del latte debba essere venduta alla chetichella, senza bandi pubblici, a un soggetto estero”. Il Partito si chiede poi per quale motivo il Congresso di Stato – che doveva presentare in Consiglio, entro il 30 giugno, uno studio relativo alla possibilità di dismettere a favore di privati attività non strategiche nella PA – non abbia fatto nulla di tutto ciò

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