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Chiesanuova si mobilita contro l'ecomostro Alutitan

18 gen 2007
E’ un appello alla sensibilità e al coraggio di amministratori e politici, quello rivolto da gran parte degli abitanti di Chiesanuova preoccupati, scrivono, “per l’adombrato raddoppio dell’ecomostro Alutitan, con una cubatura di 130mila metri.
Un regalo indesiderato che, sottolineano, peserà sul futuro del Castello perché Chiesanuova non può sostenere altre realtà di grande impatto ambientale".
La lettera, indirizzata ai Segretari di Stato Riccardi e Masi, al Capitano di Castello Anna Maria Muccioli e a tutte le forze politiche, arriva dopo l’approvazione in prima lettura, da parte della Commissione Urbanistica, della variante di stralcio al piano particolareggiato.
Per i residenti, la creazione di un fabbricato, la cui sagoma di ingombro sarà appunto di 130mila metri cubi a ridosso della strada principale, in una posizione panoramica e ben visibile, deturperà il profilo del territorio del Castello e il tipo di lavorazione creerà problemi di inquinamento acustico, aereo e atmosferico.
Pericoloso e considerevole viene ritenuto anche l’impatto sul traffico, dal momento che per raggiungere lo stabilimento i camion dovrebbero attraversare il centro del paese, dove sono collocate tutte le attività sociali e ricreative, con la scuola elementare che sorge sul ciglio della strada. La natura della produzione e il tipo di manodopera che presumibilmente verrà impiegata non sono in linea, secondo gli abitanti di Chiesanuova, con gli indirizzi di politica economica e di sviluppo che tendono invece alla riconversione delle attività inquinamenti e di alto impatto ambientale.
La Giunta di Castello ha già espresso parere contrario, di qui la richiesta che la variante stralcio non venga approvata in seconda lettura.

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