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Clienti Carifin dal giudice per ricorso su rogatoria inviata dalla Procura di Forlì

17 feb 2011
Clienti Carifin dal giudice per ricorso su rogatoria inviata dalla Procura di Forlì
Davanti al giudice di terza istanza Lamberto Emiliani si è ritrovato il collegio difensivo che ha presentato ricorso per conto dei clienti della fiduciaria della Cassa di Risparmio, la Carifin, interessati dall’indagine della Procura di Forlì. L’Italia chiedeva la trasmissione della documentazione bancaria di un centinaio di clienti: una decina di questi ha fatto ricorso opponendosi alla trasmissione. Dure le requisitorie degli avvocati, che hanno contestato sia il modo di operare della Procura forlivese sia la sentenza d’appello emessa dal professor Brunelli. “Secondo il giudice i nostri ricorsi sono inammissibili perché non c’era interesse – ha esordito l’avvocato Pier Luigi Bacciocchi – ma se così fosse, perché il provvedimento è stato notificato? L’obiettivo di Forlì era chiaro: ottenere informazioni al di fuori delle regole, di sotterfugio, senza che i diretti interessati ne fossero a conoscenza”. Anche l’avvocato Simone Menghini ha ricordato che senza il pronunciamento dello stesso giudice Emiliani, tutto sarebbe stato trasmesso senza le notifiche previste per legge: “Ma questa sarà l’ultima occasione per presentare ricorsi di questo tipo – ha ricordato – visto che la legge del 23 luglio 2010 elimina anche questa possibilità”. L’avvocato Tania Ercolani ha sottolineato come i clienti siano stati selezionati in base agli importi depositati: “Tutti coloro che avevano depositato somme superiori ai 250mila euro, residenti in Italia, finivano nell’indagine: ma può essere questo un presupposto valido?” ha domandato. Sui contenuti della rogatoria di Forlì si è soffermato anche l’avvocato Lucio Monaco, professore di diritto penale a Urbino: “Sono stati lesi dei diritti, alla riservatezza soprattutto – ha sottolineato – visto che nella rogatoria leggiamo che appare “altamente probabile che si tratti di denari sottratti all’imposizione fiscale”. Ma qui siamo nel campo delle mere congetture – ha detto – anche offensive”. Il giudice Emiliani si è dato dieci giorni di tempo per esprimersi.

Francesca Biliotti

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